Vite strappate dal Covid a Bergamo
«Bosco della memoria» per ricordarle

Un bosco che cresce alla Trucca per ricordare le vittime della pandemia: al via la raccolta fondi per realizzarlo.

Non un monumento, ma un bosco da veder crescere, che regalerà ossigeno e bellezza. Sarà il «Bosco della memoria» per ricordare tutte le vite strappate dalla pandemia. Il progetto, pensato dall’associazione Comuni virtuosi, è stato adottato dal Comune di Bergamo e vedrà la luce in autunno al parco della Trucca. Sarà un’opera collettiva: tutti sono chiamati a partecipare per realizzare il progetto attraverso una campagna di crowdfunding attiva da oggi (lunedì 1 febbraio) sulla piattaforma Produzioni dal Basso. Per dare il proprio contributo basta visitare la pagina web https://www.produzionidalbasso.com/project/il-bosco-della-memoria/.

Il primo albero

La posa del primo albero è simbolicamente in programma giovedì 18 marzo, in occasione della prima giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid (il bosco sarà realizzato nel periodo più adatto alla messa a dimora delle essenze, quindi in autunno). In tutto 750 alberi, di cui 130 da frutto, 70 da bosco e 90 arbusti che disegneranno isole alberate da scoprire lungo 1.300 metri quadri di nuovi camminamenti (l’area identificata si sviluppa davanti al secondo laghetto della Trucca, il più grande). Il progetto a cura dell’architetto Paola Cavallini e dall’agronomo Roberto Reggiani prevede anche alcune sedute, per consentire alle persone di sostare e incontrarsi in queste stanze verdi.

Il bosco non sarà solo un elemento del paesaggio e luogo della memoria, sarà vissuto, perché accoglierà iniziative didattiche e ricreative rivolte soprattutto ai bambini e alle loro famiglie. Sarà un progetto condiviso, l’intendimento è che alla cura del bosco possano contribuire una o più realtà associative che vorranno farsi avanti. Sarà uno spazio di comunità altamente simbolico, spiega Marco Boschini, coordinatore dell’associazione Comuni virtuosi e ideatore del progetto: «Abbiamo scelto non di realizzare un monumento, ma di piantare alberi, perché gli alberi ci ricordano qualcosa attraverso la vita – sostiene – Vogliamo che il bosco si riempia di cose belle, in grado di affiancare alla memoria un pezzo di futuro, per quando sarà possibile ricominciare a stare insieme, vicini, in sicurezza».

L’idea di ricordare le vittime del Covid con un bosco, dove ogni gesto di cura è un gesto gentile verso chi non c’è più, è stata subito accolta da Palazzo Frizzoni: «Bergamo è stata la città più colpita dalla prima ondata di epidemia coronavirus – ricorda il primo cittadino Giorgio Gori. – È successo all’improvviso, quando nessuno di noi immaginava una cosa simile. Abbiamo contato quasi settecento vittime solo in città, seimila in provincia. All’immenso dolore che si è associato alla deflagrazione dell’epidemia, si sono però affiancate anche della manifestazioni positive di solidarietà e coesione di questa comunità. Questo bosco ci aiuterà a ricordare, continuando a crescere insieme».

La scelta della Trucca

Ad occuparsi del progetto l’assessorato al Verde pubblico di Marzia Marchesi, che come prima cosa ha individuato il luogo più adatto per far crescere il bosco della memoria: «La scelta dell’area è caduta sul parco della Trucca – racconta l’assessore –, perché è il punto più vicino all’ospedale Papa Giovanni XXIII, che è stato il presidio sanitario più coinvolto per combattere il virus. Realizzare questo bosco rappresenta un riconoscimento anche per chi è ancora oggi in prima linea». Anche le donne e gli uomini impegnati in quella trincea potranno passeggiare tra quegli alberi, prendendo respiro, insieme: «Un luogo abitato da alberi – sostiene Luca Lorini, primario di terapia intensiva all’ospedale Papa Giovanni XXIII –, un luogo dove ci sarà socializzazione: è il vaccino fondamentale per l’isolamento a cui questa terribile pandemia ci ha costretti». Oggi dunque parte la campagna di raccolta per i fondi. Boschini si appella a «cittadini, imprese, realtà associative. Ogni contributo consentirà di rendere possibile l’opera, che dal prossimo autunno sarà il luogo del ricordo vivo per tutti quanti hanno perso o stanno perdendo ancora oggi un proprio caro».

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