Voli per Lampedusa ancora a rischio
Chiesti i rimborsi, pronta la Class Action

«Dal 6 agosto stiamo lavorando a rotta di collo per cercare di garantire tutti i voli, ma questa volta non ce l’abbiamo proprio fatta». Questa la dichiarazione di TourgesT, il tour operator siculo che sabato ha cancellato quattro voli sulle rotte Bergamo-Lampedusa e Parma-Lampedusa, lasciando a terra circa settecento persone. Per Orio si è trattata di due voli.

«Lavoriamo molto di prevendita, non saremmo mai riusciti a sistemare tutti e 350 i passeggeri in arrivo e circa i 300 al ritorno – ha dichiarato a Il Giorno –. Non abbiamo trovato una soluzione idonea per tutti in 24 ore e come tour operator non possiamo decidere chi parte e chi non parte». Così non è partito nessuno o, almeno, chi ha voluto arrivare lo stesso sull’isola lo ha fatto a proprie spese e chi doveva tornare a casa si è cercato un altro aereo.

Il tutto determinato dai problemi con Air Partner, il vettore cui TourgesT si era appoggiato da maggio al 30 luglio, e che si era chiamato fuori dalla bufera nei giorni scorsi dicendo di avere disdetto il contratto il 15 luglio per problemi nelle «modalità di pagamento». Ora la vicenda è per via legale mentre i passeggeri sono rimasti senza voli.Per il rimborso TourgesT si sta attivando: le richieste devono pervenire all’indirizzo via Nunzio Morello, 21, 90144 Palermo. Ma ora cosa succederà? Per i voli da e per Orio? Per il 24 e sino al 15 ottobre la compagnia sta cercando di tamponare la situazione.

«A causa dei gravi accadimenti delle ultime settimane Tourgest è costretta suo malgrado a cancellare l’attività da e per Lampedusa finora strenuamente sostenuta con difficoltà, vessazioni, sforzi economici ed umiliazioni di ogni genere - si leggeva sabato sul sito della Tourgest -. L’azienda è consapevole che la determinazione alla quale si è giunti provocherà un grave e ingente danno al territorio da sempre sostenuto dalla scrivente azienda anche nei momenti più bui, ma i danni subiti non lasciano svolgere regolarmente l’attività volativa almeno per il prossimo 17 settembre. Trattandosi di cancellazione che coinvolge un numero ingente di passeggeri non si sta predisponendo alcuna riprotezione in assenza di una soluzione che sia omogenea per tutti passeggeri. Si ringrazia L’associazione Imprenditore Isole Pelagie per la comprensione ed il sostegno».

C’è intanto chi ha già chiesto il rimborso e contattato il Codacons, chi l’associazione passeggeri. Marco Maria Donzelli, presidente del Codacons, sta già preparando una Class action. «Il danno da vacanza rovinata va riconosciuto, lo prevede anche la Corte Europea – ricorda –. In queste ore abbiamo ricevuto alcune telefonate da chi ci chiedeva consigli ma abbiamo intenzione di procedere con una Class action visto il numero di persone coinvolte».

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