Nel portafogli basta contanti?
Moneta elettronica, attenti ai costi

Nella manovra del governo Conte le misure per incentivare l’uso di bancomat e carte. Un salasso prelevare quando si va in vacanza all’estero.

Carte di credito con iban, a rate, a saldo o ricaricabili. Passa dall’incremento dell’uso della moneta elettronica il successo del piano «Cashless», l’insieme di misure contenute nella manovra del governo e che mirano a scoraggiare i consumatori dall’utilizzo del contante. Gli habitué di bancomat e carta di credito potranno anche partecipare da gennaio 2020 alla lotteria degli scontrini e ottenere altri premi estratti a sorte. L’ultima indagine SosTariffe.it ha analizzato le quattro principali tipologie di tessere elettroniche sul mercato mettendo a confronto canoni mensili e commissioni per ciascuna tra le quattro principali tipologie di carta. L’analisi sulle condizioni contrattuali delle principali carte di credito disponibili sul mercato italiano a fine ottobre 2019 è stata condotta con l’ausilio dello strumento di comparazione carte di credito di SosTariffe.it.

La carta conto è un tipo di carta che non vincola il titolare all’attivazione di un conto corrente. Il vantaggio è proprio non dover accendere un deposito in un istituto di credito, ma avere comunque a disposizione un codice Iban collegato alla card per fare bonifici o ricevere accrediti. Secondo lo studio, questo tipo di carte si attivano gratis, ma per mantenerle occorre versare un piccolo canone mensile di 5,18 euro. I titolari hanno la possibilità di effettuare circa 60 prelievi al mese gratuiti dagli Atm della banca. I successivi prelievi dagli sportelli della stessa o di altre banche italiane o europee costa in media 0,20 euro. Una commissione minima e molto conveniente. Diverso invece il discorso per i prelievi da Atm posti all’estero in paesi extracomunitari. In questo caso la commissione sarà pari al 5,20% della somma richiesta. Questo tipo di carta consente di prelevare ogni giorno circa 457 euro.

Carta revolving: spese dilazionate e commissioni alle stelle Le carte a rate, chiamate anche carte revolving, consentono di rateizzare il saldo accumulato nel corso del mese. È un po’ come se l’istituto di credito, tramite la carta, prestasse una somma al cliente. Quest’ultimo, una volta spesa la cifra ottenuta, dovrà poi restituirla a rate con gli interessi.

Purtroppo questa tipologia di tessera elettronica presenta commissioni elevate sul prelievo. In un paese Ue la percentuale è del 3,61% dell’importo prelevato, in un paese extra Ue la commissione in media è del 5,15% . Con le carte revolving ogni giorno si possono attingere in media 456 euro su un plafond complessivo di 10.156. Gratuite le commissioni per l’acquisto con il Pos sia in Italia che nel resto d’Europa. Ma nei paesi extra Ue il tasso di interesse sui pagamenti si aggira intorno all’1,35%.

La carta di credito a saldo in genere si abbina a un conto corrente bancario o postale di cui l’intestatario è titolare. Abbiamo a disposizione una cifra mensile da usare che viene detratta dal deposito abbinato senza interessi aggiuntivi entro la prima metà del mese successivo. Per chi attinge allo sportello della propria banca la commissione si aggira in media intorno al 3,31% della somma prelevata. Percentuale che lievita al 3,54% se l’Atm è di un altro istituto di credito. Si arriva al 3,65% quando si preleva all’estero nei paesi dell’Unione Europea. Mentre chi prova a prelevare in uno Stato al di fuori dell’Ue dovrà versare la bellezza del 5,10% di commissione su ciascun ritiro di denaro.Il massimale giornaliero di prelievo è di 607 euro, su un plafond complessivo di 26.489 euro..

Le carte prepagate sono strumenti di pagamento agili. Di solito sono indicate per un target giovanile. Uno dei loro principali vantaggi è che non devono essere necessariamente abbinate a un conto corrente. Si ricarica l’importo desiderato volta per volta, a seconda delle proprie necessità di spesa. Il loro costo di attivazione si aggira in media sui 5,57 euro. In compenso il canone mensile è quasi gratuito: 0,61 euro. Sono compresi 75 prelievi gratuiti ogni mese. Superata questa soglia bisognerà farsi carico di commissioni abbastanza elevate, ma tutto sommato convenienti. Ad esempio, pagherà 0,43 euro chi preleva allo sportello del proprio istituto. Mentre invece chi attinge dagli Atm di altre banche dovrà versare 1,88 euro di commissione. Un centesimo in meno, pari a 1,87 euro, per chi invece vuole prelevare all’estero in un Paese dell’Unione Europea. Se si è in viaggio fuori dall’Ue, invece le commissioni si aggirano in media intorno all’1,62% della somma prelevata oppure 4,18 euro a prelievo.

Per le ricaricabili il massimale di prelievo giornaliero è pari a 567 euro, a fronte di un plafond di 11.316. Le commissioni sugli acquisti tramite Pos sono gratuite sia in Italia che nel resto d’Europa. Solo se si fa shopping in paesi non aderenti all’Ue si versa una commissione pari all’ 1,04% della spesa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA