Non soltanto gelati per la Pasqualina:
con l’Orto di Lalli tutta la filiera in casa

Ad Almenno dalle fragole alle ciliegie, alle more, fino alla verdura biologica
Schiavi: l’azienda agricola per esaltare la materia prima. Confagricoltura: tracciabilità garantita.

Il recupero della tradizione, con i profumi e i sapori genuini della terra, per una realtà imprenditoriale centenaria come la Pasqualina significa filiera di qualità. Riccardo Schiavi, titolare dei tre bar-gelaterie (Almenno San Bartolomeo, Bergamo e Porto Cervo) ha avviato l’azienda agricola «L’Orto di Lalli» a 800 metri dalla Pasqualina di Almenno San Bartolomeo, per coltivare frutta e ortaggi nell’intento di dare valore aggiunto alla propria realtà imprenditoriale; ciò perché il buon gusto, testato a palato dal consumatore finale, abbia una tracciabilità genuina: dalla terra alla tavola insomma. «Nel mio lavoro cerco sempre di essere un passo avanti – esordisce Schiavi – e l’avvio di questa azienda agricola, condiviso come una scelta di vita in famiglia, beneficia la Pasqualina, perché il futuro, oltre all’abbinamento dei sapori, è la materia prima e come è trattata».

L’obiettivo è produrre tutto in casa «in continuità con ciò che facciamo – evidenzia Schiavi –, perché produrre frutta e verdura per i clienti delle nostre tre sedi significa per me dare loro la garanzia della materia prima». Sui quasi due ettari de «L’Orto di Lalli» già si raccolgono le fragole biologiche, dalle 2.000 piantine messe a dimora; nell’azienda, appena nata, cresceranno anche pesche di diverse varietà dalle 40 piante, le ciliegie dalle 20 piante e, in autunno, su 2.000 metri quadrati, si avvierà la produzione di more, mirtilli e lamponi e poi la verdura biologica. Tutto ciò servirà a produrre i gelati ma anche centrifugati, sorbetti, macedonie, a questo punto rigorosamente fatte in casa.

Ma si pensa anche alla promozione della qualità e alla creazione di una coscienza del gusto: «Negli anni – prosegue Schiavi – mi piacerebbe incrementare il lavoro che già conduciamo con i bambini, in collaborazione con vari frutteti della provincia, allestendo laboratori legati alla stagionalità della frutta. Troppi bambini conoscono certi frutti solo sui banchi dei supermercati, invece è importante portarli all’origine della materia prima per far conoscere loro come si arriva al prodotto finito. Nel giro di tre anni, vorrei proporre in azienda queste esperienze di laboratorio». Il recupero della tradizione e il passaggio generazione fanno parte del progetto: «Quand’ero piccolo, sull’area dell’attuale parcheggio della Pasqualina di Almenno c’erano 1.000 metri di serra in vetro – dichiara Schiavi –. Ecco, io rifaccio ciò che già i miei nonni facevano: inserirò, infatti, anche delle serre per contrastare il meteo imprevedibile».

Per le fragole «ho coinvolto 5 ragazzi, tra i quali mio figlio, della quarta del liceo scientifico Lussana di Bergamo che hanno lavorato in campo, coadiuvati da un signore esperto di 80 anni che ha passato loro alcune perle di esperienza» conclude Schiavi.

Per Confagricoltura Bergamo, la Pasqualina, che aderisce all’organizzazione, «ha scelto di considerare l’intera filiera e la sua tracciabilità – dichiara Francesco Tassetti di Confagricoltura Bergamo -. La qualità delle materie prime, frutta e verdura, è assicurata da un’oculata scelta delle varietà, dalle tecniche agronomiche impiegate in campo, dalle modalità e tempi di raccolta. Tali scelte assicurano la salubrità del prodotto finito e mantengono il più possibile inalterate le caratteristiche originali in termini di gusto e di rispetto dell’ambiente che sono valori inscindibili».

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