Scuola, scelto
un futuro sicuro

Il ministero dell’Istruzione ha diffuso i dati definitivi per le preiscrizioni degli alunni di terza media alle scuole superiori. Scorrendo i tabulati e confrontandoli con quelli degli anni precedenti non si notano novità di rilievo e si confermano talune linee di tendenza. Anche Bergamo, che registra un consistente avanzamento al tecnico Paleocapa, per il resto, è pressoché nella media nazionale. I licei risultano al primo posto: in verità è dall’anno scolastico 2014/2015 che tali scuole vengono scelte da uno studente su due e quest’anno il totale di tali preiscrizioni sfiora il 55,4% con varie diversificazioni interne: il classico passa dal 6,7% dell’anno scorso al 6,8% di questo anno. Lo scientifico, che al suo interno prevede opzioni differenti: indirizzo tradizionale oppure di scienze applicate o anche a indirizzo sportivo, tocca il massimo delle preferenze con il 25,5%, in lievissimo calo dello 0,1% rispetto all’anno precedente.

I licei linguistici confermano il 9,3%. Quelli linguistico-internazionali non superano lo 0,5%. Gli artistici segnano un lieve calo: passano dal 4,1 % al 4%. I licei delle scienze umane vengono scelti dall’8,3 % rispetto all’8,2% dello scorso anno. I licei musicali e coreutici passano dallo 0,9 dell’ anno precedente all’1% di quest’anno. Gli Istituti tecnici vengono adottati da uno studente su tre e passano dal 30,7% dello scorso anno al 31% di quest’anno con lieve incremento che trova poi conferma all’interno dei vari indirizzi. Il settore tecnologico, con le sue diverse opzioni, si conferma al vertice dell’area passando dal 19,3% dello scorso anno, al 19,6% di quest’anno. Il Settore economico è stabile all’11,4%. Gli Istituti professionali sono in lieve calo fermandosi al 13,6% dal 14% dello scorso anno. Osservando poi la varia distribuzione di queste scelte sul territorio nazionale, si notano interessanti diversificazioni logistiche le quali pure evidenziano le varianti tipologie locali. Il Lazio, ad esempio, con il 68,6 % di iscritti è la regione con la maggior percentuale di opzioni per i licei, segue l’Abruzzo con il 61,2%, Campania: 59,1%; Sardegna e Umbria:58,5%; Sicilia: 58,2%.

La regione con minor numero di iscritti ai medesimi indirizzi liceali è il Veneto con un complessivo 45,7% mentre la stessa area veneta risulta al primo posto per gli Istituti tecnici con il 40%, seguita da Emilia Romagna: 37,2%; Friuli Venezia Giulia: 36,5%. La Basilicata segna la più alta percentuale di iscritti agli Istituti professionali con il 16,8%; la Campania: 16; Emilia Romagna:15,8%. Si evince pertanto che anche quest’anno i licei, gli istituti tecnici e quelli professionali si confermano in vetta alle opzioni a indicare una correlata ricerca di sicurezza per il futuro. Vero è che i licei prefigurano poi una continuità in sede universitaria di cui l’Italia ha assoluto bisogno risultando il numero di nostri laureati in carenza a livello mondiale e segnatamente in ambito europeo. È uno dei dati più positivi dell’intero quadro analitico complessivo che potrebbe togliere l’Italia dalla sua attuale situazione, carente di alta professionalità certificata di cui soffriamo da sempre. Anche le famiglie hanno dato buona prova di sé. Il 69,11% ha operato in autonomia effettuando l’iscrizione da casa, pur con qualche lieve calo: lo scorso anno il dato era del 71,8%. Le punte massime si sono registrate in Friuli-Venezia Giulia con l’87,46%, seguite dal Veneto con 85,3% e dalla Lombardia con l’84,8%. Pure senza ricorrere alle scuole di riferimento, hanno proceduto alle preiscrizioni in Sicilia il 41,11% delle famiglie, seguite dalla Puglia con il 39,14% e dalla Campania con il 39,09%. Le scelte, dal Nord al Sud, appaiono obbiettivamente valoriali e di ottimo auspicio. Pur restando vero l’antico monito che la virtù non sta nell’iniziare, ma nel perseverare, affinché la patria (= terra dei padri) abbia un futuro degno della sua storia.

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