Amadeo, arriva l’ultima assoluzione: «Esco pulito da 10 anni di inchieste»

L’ex dg dell’azienda sanitaria Bolognini di Seriate era accusato di aver costretto un concorrente a non ricorrere per un concorso.

Assolto anche dall’ultima vicenda giudiziaria rimasta in sospeso. Amedeo Amadeo, 74 anni, ex direttore generale dell’azienda ospedaliera Bolognini di Seriate (ora Asst Bergamo Est), assistito dall’avvocato Marco Zambelli, ha incassato l’assoluzione «perché il fatto non sussiste» in un processo che lo vedeva imputato di tentata concussione, reato per il quale il pm Giancarlo Mancusi aveva chiesto una condanna a due anni.

«Dieci anni fa, proprio in questo periodo - commenta Amadeo subito dopo la sentenza - ero al Quirinale per ricevere il premio come migliore azienda sanitaria. Da lì sono nati i miei guai. Oggi (ieri, ndr) è stato sentenziato che il mio operato è avvenuto in modo corretto, tempestivo, trasparente e competente».

Poi l’ex dg - che è stato anche parlamentare europeo per Alleanza nazionale e medico sociale dell’Atalanta dei Bortolotti - tira fuori di tasca un biglietto che s’era preparato e legge una frase: «Dietro ogni impresa di successo c’è sempre qualcuno che ha preso una decisione coraggiosa». «Che ci siano rischi a ricoprire un incarico come questo è fuor di dubbio - aggiunge -. Ma che io sia una persona per bene lo sanno tutti».

Dieci anni con la spada di Damocle sul capo e la pensione raggiunta in anticipo «anche per via di queste vicende», confida ora.

Era il 19 maggio 2015, Amadeo, dopo 16 anni da dg, annunciava le dimissioni «perché non c’è un clima sereno e se non sono sereno non sono libero di fare le migliori scelte per l’ospedale. Per prendere decisioni devo essere tranquillo, invece ci sono pressioni forti. Se non ho la libertà totale di scegliere, io non sono più un valore aggiunto per l’azienda e per il suo azionista più importante: il malato».

Diverse le inchieste che lo avevano interessato o lambito. Il processo che lo ha visto assolto ieri era relativo a un presunto tentativo di costringere il terzo classificato a un concorso del 2013 per un posto di primario all’ospedale di Alzano a non presentare ricorso. Concorso che si sospettava truccato, in quanto il vincitore arrivava dall’ospedale di Legnano e aveva lavorato col presidente della commissione giudicatrice, Antonino Mazzone. Quest’ultimo era già stato assolto dall’accusa di abuso d’ufficio: per i giudici non pilotò l’esito della gara. Amadeo su quest’accusa - concorso nell’abuso d’ufficio e falso - aveva incassato un non luogo a procedere dal gup nel maggio del 2019.

C’è poi la vicenda del peculato che lo vedeva accusato di essersi impossessato del latte in polvere in dotazione alla farmacia dell’ospedale di Seriate per darlo alla figlia neo-mamma e di aver attinto a 1.500 euro dalle casse dell’allora azienda sanitaria per contribuire alla campagna elettorale (comunali 2014) della figlia, vicenda conclusasi con un non luogo a procedere.

Stesso esito per un episodio di corruzione e peculato, che lo avrebbe visto (ma poi si stabilì che non fu così) impossessarsi di 3.000 euro dalle casse dell’azienda per pagare il silenzio di una delle componenti della commissione del concorso incriminato. Inoltre, c’è un’assoluzione dopo un processo per il presunto peculato dei viaggi in Croazia. Nel 2011 e 2012 aveva interrotto le vacanze per prendere parte ad appuntamenti di lavoro delicati, con l’autista dell’azienda che in auto era andato a prenderlo sino a Rijeka. «Il fatto non sussiste», avevano sentenziato i giudici. Infine, archiviata, su richiesta dell’allora pm di Bergamo Enrico Pavone, l’inchiesta per abuso d’ufficio per tre appartamenti dell’azienda sanitaria messi all’asta e finiti alla moglie e al fratello di un dirigente del Bolognini.

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