Bossico, moto sui sentieri: «Situazione invivibile e pericolosa». Il sindaco infligge due multe

Una escursionista di Dalmine si fa portavoce delle proteste: «Situazione invivibile e pericolosa». Il sindaco: «Possono transitare soltanto i proprietari di terreni o cascine. Io stessa ho firmato due sanzioni».

Lo scorso fine settimana i sentieri che attraversano Bossico sono stati presi d’assalto dagli escursionisti: almeno un centinaio le persone che, tra sabato e domenica, sono salite fino alla Colombina (o monte Valtero) per ammirare il panorama che dalla Pianura padana arriva fino alle Alpi Retiche. Tuttavia molti hanno dovuto cedere il passo a modo da enduro o da cross che, a più riprese, hanno sgasato tra sentieri, collegamenti fra boschi e strade agrosilvopastorali, infischiandosene dei cartelli di divieto posizionati nei principali punti di accesso a queste vie.

Tra le persone che volevano trascorrere qualche ora in totale relax anche Isabella Labonia, appassionata di corsa in montagna e che, una volta tornata a casa a Dalmine, ha preso carta e penna per descrivere disturbi e disagi affrontati al sindaco Daria Schiavi, ai carabinieri e a diverse associazioni, ambientaliste e non solo, denunciando «una situazione mai vista prima». «Purtroppo la nostra gita - ha scritto anche al nostro giornale - è stata funestata da motociclisti che hanno compiuto per tutta la giornata incursioni, deturpando boschi e pascoli e mettendo in pericolo non solo gli escursionisti e i bambini, ma anche la fauna selvatica e l’avifauna», a causa della «velocità con cui li abbiamo visti sfrecciare».

Il loro passaggio sta provocando «il degrado di molti tracciati in montagna», apparso «irreversibile». «Ma la cosa che più colpisce - continua la lettera - è l’impunità di cui giovano i motociclisti scorretti: la maggior parte circola senza targa». Secondo Isabella Labonia è necessario quindi «individuare percorsi appositi» per l’enduro in modo da preservare l’ambiente montano, «bene comune» da salvaguardare. «Solitamente - aggiunge l’appassionata di corsa in montagna - capita di incontrare qualche enduro lungo il percorso, ma sono casi isolati. Invece a Bossico per tutto il giorno parecchi gruppi di 4 o 5 motociclisti, di tutte le età, hanno scorrazzato sui sentieri come se fosse una pista di motocross. Una situazione indegna per un territorio così bello».

«Circolare in moto nei boschi costituisce un illecito - risponde il primo cittadino - e la nostra amministrazione applica le norme regionali che consentono il transito soltanto ai proprietari di terreni e cascine o agli agricoltori che vi lavorano. Prendiamo spunto dalle parole dell’escursionista che ci ha scritto per migliorare l’esperienza turistica nel nostro paese, ma mi pare di poter affermare che non ci sia alcun degrado irreversibile. Anzi, l’idea di un tracciato, nata una decina di anni fa, è tramontata sia per difficoltà burocratiche sia perché la passione per l’enduro sta diminuendo».

E sui controlli: «I carabinieri forestali hanno ripreso a pattugliare i boschi di Bossico e recentemente hanno multato due piloti - rileva il sindaco -. Io stessa ho fatto una multa: alla chiesetta dei caduti c’erano due motociclisti a cui ho detto di tornare a casa senza passare per i boschi. Poco dopo però erano in località Torrione: hanno provato a giustificarsi dicendomi che si erano persi, gli ho risposto che la prossima volta avrebbero consultato meglio la cartina. Grazie alla targa siamo risaliti al proprietario e ho firmato personalmente il verbale con una multa da 130 euro».

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