De Roon e Freuler, gli insostituibili
La coppia nerazzurra che non tradisce

e Roon e Freuler sono i punti fermi della formazione nerazzurra da oltre un anno. La scorsa stagione hanno saltato 8 partite in due. In questa non sono partiti titolari solo a Roma.

De Roon-Freuler, la certezza più solida dell’Atalanta. Più dei portieri a staffetta, più della difesa e dell’attacco che sono comunque soggetti ad alternanza: il cuore del gioco, là in mezzo, è sempre nelle mani, anzi nei piedi, di quei due. Giocano sempre, non escono mai: titolari semplicemente perché insostituibili. Non si fanno mai male, non si stancano, rispondono sempre presente: Gasperini non rinuncerebbe a loro per nulla al mondo. Si pensava che l’anno scorso giocassero sempre perché mancavano le alternative: Haas e Schmidt non si sono dimostrati all’altezza, dunque non c’era altra possibilità. Poi, però, l’Atalanta ha riportato a casa i due giovani Pessina e Valzania, oltre che Pasalic (anche se quest’ultimo, nell’idea iniziale, avrebbe dovuto giostrare più avanti). Risultato: i nuovi non hanno particolari demeriti, eppure giocano sempre i vecchi. Perché danno maggiori garanzie, perché non tradiscono mai.

Sta di fatto che, un anno fa, de Roon e Freuler hanno collezionato 92 presenze in due nelle varie competizioni: complessivamente mancano solo otto gettoni singoli su un totale di 50 partite e potenziali 100 presenze tra uno e l’altro. Per rendere l’idea della loro importanza, basti pensare che hanno giocato 90’ a testa nelle ultime otto partite dello scorso campionato, quelle più importanti, in cui c’era l’obiettivo europeo da conquistare.

E, in questo campionato, se possibile, hanno pure accelerato: hanno giocato dall’inizio in undici delle dodici partite disputate fin qui, sono entrambi reduci da dieci presenze consecutive e sono rimasti fuori –insieme- solo alla seconda giornata a Roma, dove l’Atalanta si era presentata con le riserve a causa dell’imminente impegno in Europa League. De Roon, addirittura, ha giocato tutte le gare (all’Olimpico era entrato nel secondo tempo) ed è reduce da otto fatiche consecutive da 90’. Alla faccia del turnover.

Inseparabili Marten & Remo, il generale e il colonnello, i due gemelli diversi dell’Atalanta. Che, al centro del campo, garantiscono quantità e qualità, completandosi alla perfezione, pur non essendo poi così esageratamente diversi: l’olandese è quello che porta la grinta, lo svizzero ci mette il piede fino, ma entrambi rispondono all’identikit del centrocampista moderno. Insieme quando le cose andavano male, come in avvio, e quando tutto è tornato ad andare come deve: effettivamente, la crisi di inizio stagione era collegata anche al calo di rendimento dei due ministri del centrocampo. La loro parabola è simile in tutto e per tutto: arrivati a Bergamo da carneadi, sono esplosi in fretta, tanto da diventare pezzi pregiati del mercato e conquistare i cuori del pubblico bergamasco.

Persino in nazionale sono riusciti a seguire le stesse traiettorie, se è vero che Olanda e Svizzera hanno appena conquistato, a braccetto e nella sorpresa generale, il pass per la final four di Nations League, dove i due –ormai titolari anche con la camiseta della propria selezione- si potrebbero incontrare da avversari a giugno, in semifinale o in finale.

Una coppia di fatto che riporta ai più celebri binomi del centrocampo atalantino degli ultimi tempi. Senza arrivare a scomodare paragoni antichi, con un calcio tatticamente troppo diverso, a livello simbolico de Roon e Freuler possono riportare alla mente Gallo e Sgrò, i due architetti dell’Atalanta di Mondonico e di Inzaghi, pur con caratteristiche tecniche differenti e con compiti tattici distinti in maniera più marcata. Forse più calzante il parallelo con Carmona e Cigarini (l’olandese veste i panni del cileno, lo svizzero dell’italiano), coppia storica che ha calcato il campo del Comunale per cinque anni consecutivi, di cui quattro vissuti da ambasciatori del centrocampo. Lo stesso Cigarini, nella sua prima parentesi atalantina, aveva diviso il campo con ottimi risultati anche con Guarente.

E, sempre stando al nuovo millennio, un altro duo di inseparabili era quello formato da Bernardini e Marcolini, seppur a livelli più bassi (più B che A). L’ultima coppia super è durata pochissimo: Kessie e Gagliardini vennero subito dopo il primo de Roon, nel primo anno di Gasperini (2016/17), ma si divisero dopo pochi mesi con la cessione del’italiano, nel gennaio 2017. In quel momento, Freuler fu promosso titolare, sei mesi dopo de Roon tornò a Bergamo: la coppia delle coppie, in qualche modo, nacque lì.

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