L’Italia 2 alla prova Galles: turnover con vista record. Dentro Toloi, Pessina e Belotti

Alle 18 di oggi (domenica 20 giugno) all’Olimpico gli azzurri chiudono la prima fase contro i britannici di Gareth Bale. Mancini lancia Belotti e una rivoluzione: nel mirino il primo posto e le 30 gare senza ko di Pozzo.

Appuntamento con la storia. Se oggi pomeriggio (20 giugno) non perde col Galles (ore 18 all’Olimpico di Roma, diretta su Rai 1 e Sky), l’Italia di Roberto Mancini eguaglia la Nazionale del leggendario Vittorio Pozzo, il cui record di trenta partite senza sconfitte resiste dal 1939. E un altro primato s’intravede all’orizzonte, proprietario l’altrettanto mitico Dino Zoff, che fra il 1972 e il 1974 mantenne inviolata la porta azzurra per 1143 minuti. Ora l’Italia non prende gol da dieci partite, in cui è imbattuta e ne ha segnati trentuno.

Numeri sensazionali, ai quali bisogna far ricorso per presentare quest’ultima gara del gironcino inaugurale degli Europei perché l’inarrestabile formazione dell’ex Bobby-gol sampdoriano e laziale ha già sbrigato la pratica della qualificazione agli ottavi con i due 3-0 a Turchia e Svizzera. Sicché, a ben guardare, avrebbe poco da chiedere al Galles.

Il match, anzi, si presterebbe ad essere illustrato come «il biscotto» che periodicamente compare sulla tavola imbandita di queste brevi competizioni allorché s’incontrano due squadre con interessi comuni. Pareggi preconfezionati a livello internazionale se ne sono visti tante volte. Basta pensare al 2-2 del 2004 con cui gl’insospettabili svedesi e danesi esclusero proprio l’Italia da quella rassegna continentale. E sia all’Italia – prima nel girone – sia al Galles – qualificata senza aspettare il risultato della Svizzera con la Turchia – proprio il pareggio calzerebbe a pennello.

Però, nella differenza reti, il Galles è 3-1 e la Svizzera 1-4 e quindi anche i britannici di Cardiff rischiano ben poco, tanto più che per passare il turno ci si può classificare pure fra le quattro migliori terze. Vale la pena di far tanti calcoli? Agli ottavi, sarebbe meglio l’Austria piuttosto che l’Ucraina. Se vinci il girone, nel prosieguo rischi d’incrociare Belgio e Francia. Può darsi, ma chi se ne importa?

Confronto vero sia, dunque, come ha detto lo stesso Mancini. Formazione che sa il fatto suo, il Galles. Diciassettesima nel ranking Fifa, dieci soli posti dietro l’Italia. Cambiato da poco l’allenatore. Il nuovo è Robert Page, molto meno conosciuto del predecessore, Ryan Giggs, che giocava all’ala destra nel Manchester United e che è stato cacciato a causa di un’incriminazione per violenza domestica in seguito a un litigio con la fidanzata. Il capitano è il fisicato attaccante esterno Gareth Bale, costato a suo tempo un sacco di soldi al Real Madrid. Ora è al Tottenham, resta temibile ma in questi Europei si è già mangiato un rigore. L’altra stella, seppure meno splendente, lo juventino Ramsey, gioca nel 4-2-3-1 dietro la prima punta Moore, uno molto pericoloso di testa.

E per il match Mancini opta per i turn over azzurro per l’ultima partita del gruppo A contro il Galles, all’Olimpico. Nella formazioni annunciate sono otto i cambi rispetto alle prime partite, con le conferme solo di Donnarumma, Bonucci e Jorginho. In difesa, i terzini sono Toloi a destra ed Emerson a sinistra, al centro Bastoni prende il posto dell’infortunato Chiellini. A centrocampo, dove Jorginho resta in regia, entrano Verratti - al debutto dopo l’infortunio col Psg - e Pessina. Rivoluzionato il trio d’attacco, con Chiesa-Belotti-Bernardeschi.

Insomma siamo alla terza partita in nove giorni e, dopo altri sei,la prossima, sabato negli ottavi di finale a Wembley o ad Amsterdam, tornerà a essere decisiva. Una pausa ci vuole. Il caldo sarà opprimente. Alle sei della sera, a fine giugno, è ancora presto per girare per Roma senza squagliarsi. Figurarsi correre dietro a un pallone.

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