Arte, musica e buon cibo: la stagione di Astino nel segno della Capitale

L’ex convento. Il presidente della Mia Fabio Bombardieri: «Sarà ricca di eventi». Da Vittorio e Da Mimmo per la ristorazione. E nel futuro della cascina Convento, didattica di alto livello. Ecco il programma.

La mostra di Mario Cresci, visite guidate al monastero, spettacoli di burattini, concerti di musica classica, confronti con gli studenti dell’Università di Bergamo, l’appuntamento annuale con l’Université d’Eté di Arketipos - I Maestri del Paesaggio, momenti di preghiera con la parrocchia di Longuelo. E, come da tradizione, la proposta enogastronomica che, anche quest’anno, sarà gestita negli spazi dell’antico chiostro da «Vittorio», con il format «Cavour 1880» e sulla terrazza panoramica da «Mimmo». Il monastero di Astino, grazie alla disponibilità della Fondazione Misericordia Maggiore (la Mia, ente proprietario del sito), si prepara ad aprire le sue porte alla bella stagione, con una serie di eventi già calendarizzati e altri ancora in via di definizione. Fischio d’inizio, i primi di maggio.

L’ex sito monastico offrirà diverse occasioni di incontro nell’anno di Bergamo Brescia Capitale della Cultura: «Il nostro obiettivo è quello di garantire la massima vivibilità di Astino, in collaborazione con il territorio – afferma il presidente della Mia Fabio Bombardieri –. La stagione che ci apprestiamo a vivere sarà ricca di iniziative, sarà un anno particolarmente significativo, perché anno della Capitale della Cultura. Ringrazio i gestori degli spazi di somministrazione e chi sta portando iniziative importanti ad Astino, penso ad esempio alla mostra sul Cresci curata da Corrado Benigni e all’Université d’Eté di Arketipos, a cura di Vittorio Rodeschini».

I ritrovi estivi

Da maggio, sperando nel meteo favorevole, è pronto a riaprire il bar-bistrot gestito «Da Vittorio», aperto tutti i weekend dalla tarda mattina fino a sera e durante la settimana dalle 18 in avanti: «Nel chiostro ci sarà il bar per colazioni e aperitivi, mentre nel cortile una proposta con piatti veloci dove rifocillarsi dopo una passeggiata nella valle di Astino – anticipa lo chef Chicco Cerea –. Il luogo è incantevole, unico, non a caso Astino ha ricevuto il “Landscape award 2021 dal Consiglio d’Europa”. Per noi è un piacere poter operare in questo contesto, con una cucina semplice ma diretta». Cerea si aspetta di bissare il successo dello scorso anno: «Astino è ormai diventato un punto di ritrovo estivo – dice –. C’è gente che viene apposta da fuori provincia». Come lo scorso anno, a gestire la terrazza e la sala delle pietre sarà «Da Mimmo». La stagione entrerà nel vivo da giugno, con un’apertura pressoché quotidiana, ma già ad aprile partirà il servizio catering per eventi: «L’esperienza dello scorso anno è stata positiva – afferma Robi Amaddeo dello storico ristorante di Bergamo Alta –. Ci fa piacere tornare ad immergerci nel monastero e nella valle della biodiversità. Porteremo la nostra pizza e qualche piatto, utilizzando i prodotti del territorio».

Investimento da 23 milioni

Per il recupero degli spazi che oggi sembra «normale» poter calpestare e vivere, la Fondazione Mia ha investito 23 milioni, il doppio rispetto a quanto previsto (circa 11 milioni). E Astino continua a essere un cantiere aperto. Le maestranze dell’Accademia delle Belle Arti di Verona stanno lavorando al recupero dello scalone d’ingresso di quando l’ex convento era ospedale psichiatrico. E dall’altro lato della strada si sta rivelando il volto originale della cascina Convento, per anni coperto dai ponteggi. I lavori, avviati nel settembre 2021, termineranno in primavera: «Le opere al rustico sono state completate, ma per procedere con le finiture dobbiamo confrontarci con la Sovrintendenza, ci fermeremo per un paio di mesi in attesa di indicazioni – fa il punto Giuseppe Epinati, direttore della Mia –. Durante i lavori sono stati fatti alcuni ritrovamenti, muri dell’edificio originale risalente al 1200, ma anche un’antica fornace che resterà visibile. L’intervento si è concentrato sul risanamento statico della struttura, particolarmente deteriorata, sono state fatte diverse iniezioni con malta a base di calce per rinforzare gli interstizi delle mura».

Il nucleo più antico della cascina risale all’epoca del monastero, era l’abitazione dei contadini. La sua riqualificazione (750 mq a piano) prevede spazi didattici: «Al piano terra ci saranno uffici e laboratori – illustra Epinati –, mentre al primo e secondo piano ci saranno aule. La corte interna sarà coperta con una grande vetrata, così come il porticato al piano terra sotto il loggiato». I ritrovamenti hanno allungato i tempi di cantiere, «il cronoprogramma sarà aggiornato – annuncia Epinati –. Abbiamo convocato la segreteria tecnica dell’Accordo di programma per il recupero di Astino». Sui futuri «abitanti» della cascina convento c’è ancora massimo riserbo dalla Fondazione. Nessun contratto è ancora stato ancora firmato con Losanna (la società con cui erano stati presi contatti negli anni scorsi), certo è che gli spazi saranno destinati alla didattica di alto livello. Spiega il presidente Bombardieri: «Nei primi mesi del 2024 i lavori alla cascina Convento dovrebbero essere ultimati, se l’iter autorizzativo andrà a buon fine. Così potremo chiudere il cerchio sulla destinazione di questo edificio, contiamo di arrivare ad un accordo con l’operatore entro la fine di luglio».

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