Ha bisogno di cure continue
Il sindaco gli fa il «tassista»

L’emergenza coronavirus sta portando alla ribalta l’operato e l’importanza dei sindaci per le proprie comunità.

Tutti, ma proprio tutti, i primi cittadini bergamaschi sono costantemente in prima linea: distribuiscono mascherine, recuperano materiale, portano i pasti agli anziani e sono a disposizione per fare letteralmente tutto quanto in loro potere, come sindaci, ma anche come persone.

Lampante è il caso di Fausto Dolci, sindaco di Costa Serina, che da settimane trasporta dal piccolo paese brembano all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo (e viceversa) un anziano concittadino che necessita di cure costanti.

Cure necessarie

«Si tratta di una persona anziana – racconta il sindaco –, di circa 70 anni, che si era fatta male mesi fa, riportando la rottura di tibia e perone. A causa di questa rottura, da allora, questa persona necessita di andare all’ospedale di Bergamo una o due volte a settimana per sottoporsi alle medicazioni necessarie». Una situazione non facile già di suo, divenuta ancora più difficile a causa dell’emergenza scaturita dal Covid-19. «Purtroppo l’anziano – spiega Dolci – già aveva difficoltà a trovare chi lo potesse accompagnare ogni volta all’ospedale. Con il coronavirus, poi, la situazione è diventata ancora più critica, perché nessuno si fida più ad andare in un ospedale. Tutti hanno paura del coronavirus e se ne tengono alla larga ormai. La situazione ci è stata segnalata in Comune dai servizi sociali e vista la situazione ho deciso di accompagnarlo personalmente io al Papa Giovanni XXIII ogni volta».

Le congratulazioni

Il tutto senza clamori o dichiarazioni fino a quando è stato ringraziato pubblicamente tramite i social dalle infermiere dell’ospedale. «Sono un’infermiera dell’ospedale Papa Giovanni di Bergamo – ha scritto una di loro su Facebook – e vorrei congratularmi pubblicamente con i cittadini di Costa Serina per la grande disponibilità umana del loro sindaco Fausto Dolci. In un periodo di grande difficoltà per tutti si presta ad accompagnare personalmente un paziente del suo Comune presso il nostro ospedale: un vero esempio di altissimo senso civico vicino alla propria comunità. Grazie».

«Quando le infermiere lo hanno saputo – conclude Dolci – sono venute a congratularsi con me di persona e poi ho letto anche io il post. Non c’è bisogno di ringraziare, lo faccio anche per dare un supporto morale e di presenza a chi è in difficoltà. Ora speriamo che questa persona si rimetta completamente al più presto».

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