Il teatro Greppi tornerà a splendere, al via il restyling

L’ORATORIO DELL’IMMACOLATA. Lunedì 8 dicembre, giorno dell’Immacolata, si posa la prima pietra. Chiuso dal 2019, il «Piccolo Donizetti» sarà messo a norma entro dicembre 2026. Monsignor Carzaniga: «Grande valore pastorale». Don Brevi: «Sarà un luogo vivo»

Il «Piccolo Donizetti», così come l’hanno soprannominato i bergamaschi, è pronto a rinascere all’interno di un’operazione di restyling che unisce cultura e fede. Il teatro Greppi all’oratorio dell’Immacolata, chiuso dal 2019 perché bisognoso di un intervento di messa a norma e in sicurezza, sarà al centro di un’imminente riqualificazione dal valore di circa un milione e mezzo di euro e, nel giro di un anno, tornerà nuovamente a disposizione della parrocchia di Sant’Alessandro in Colonna, nel cuore del centro cittadino, e di tutta la comunità bergamasca, nel pieno del suo valore storico ed artistico. La prima pietra del cantiere di rigenerazione della pregevole struttura inaugurata nel 1903 verrà posata simbolicamente lunedì 8 dicembre, giorno dell’Immacolata, al termine della Messa solenne celebrata dalle 10,30 nella chiesa dell’oratorio.

«L’inizio dei lavori è previsto per gennaio, l’obiettivo è concluderli a dicembre 2026, per l’Immacolata - spiega il direttore dell’oratorio, don Nicola Brevi -. Ad oltre 120 anni dalla costruzione del teatro su intuizione di Giuseppe Greppi e di San Luigi Palazzolo, la sfida che stiamo percorrendo da circa sei anni a questa parte è proprio di restituire alla città non tanto un immobile quanto un luogo vivo: una scatola che fa risplendere il contenuto e al tempo stesso un contenuto che grazie ad un contenitore pregevole riceve non solo visibilità ma anche bellezza, gioia e passione».

«Il nuovo teatro Greppi, da circa 300 posti, sarà il fiore più bello dell’oratorio, grazie alla generosità di tanti»

«La prima ricognizione risale al 2019, poi la pandemia ha rallentato tutto e dopo un altro progetto non decollato ora arriviamo finalmente a dare il via a quello definitivo, per una riqualificazione attesa da tutta la città: il nuovo teatro Greppi, da circa 300 posti, sarà il fiore più bello dell’oratorio, grazie alla generosità di tanti - prosegue don Brevi -. E dopo i lavori di ristrutturazione e messa a norma sarà una casa per teatro, musica, concerti, convegni, attività di scuola teatrale, mostre, rassegne artistiche di vario tipo e feste private. Sarà veramente aperto a più utilizzi. Sono in fase di studio anche delle convenzioni con il Comune e la Provincia. Dopo quarant’anni di preziosa gestione da parte dell’associazione Sala Greppi, con un importante rassegna concertistica dal 1979 al 2019, ora il coordinamento pastorale è della parrocchia, con una direzione artistica condivisa, con a capo il direttore dell’oratorio insieme ad altre persone».

A studiare l’intervento è stato il tavolo scientifico pastorale, un team di professionisti del settore e parrocchiani che da alcuni anni ha lavorato all’elaborazione del progetto, sotto la guida del parroco di Sant’Alessandro in Colonna, monsignor Gianni Carzaniga, di don Nicola Brevi e dell’architetto Gianluca Erroi, responsabile unico del procedimento. «I lavori sono particolarmente significativi per la nostra parrocchia, per rimettere in luce il teatro dentro la proposta educativa dell’oratorio, come lo è sempre stato - spiega il parroco -. L’oratorio è un luogo d’incontro, anche tra generazioni, in una società pluralista. Il teatro si configura quindi come un punto di dialogo, con un grande significato pastorale. Ed è specchio del borgo, come dimostra anche il grande affresco, che verrà recuperato, ed è stato realizzato da due artisti della nostra comunità, i fratelli Zappettini».

Prevediamo il rifacimento della parte scenico teatrale, con la posa di nuove apparecchiature e attrezzature, l’installazione di circa 200 poltrone smontabili, in modo da utilizzare il teatro anche alla maniera elisabettiana con l’esibizione in mezzo alla platea e il pubblico seduto intorno o sul palco, la sostituzione di arredi e impianti

Il progetto da 1,5 milioni

Un restauro profondo, ma attento a preservare l’unicità storica del teatro, in accordo con la Soprintendenza: «Uno scrigno prezioso, dall’architettura equilibrata, che salvaguarderemo - spiega il Rup Erroi, a capo del team di professionisti del gruppo 6AB -. Il teatro verrà messo a norma dal punto di vista della sicurezza, anche per quanto riguarda la normativa antincendio oggi non rispettata. Inoltre sarà completamente accessibile, per tutti. Prevediamo il rifacimento della parte scenico teatrale, con la posa di nuove apparecchiature e attrezzature, l’installazione di circa 200 poltrone smontabili, in modo da utilizzare il teatro anche alla maniera elisabettiana con l’esibizione in mezzo alla platea e il pubblico seduto intorno o sul palco, la sostituzione di arredi e impianti, tra cui quello elettrico, mettendoli a norma, nuove luci led ed riscaldamento a pavimento per un maggior comfort. Verrà valorizzato anche il grande affresco. Nel sottotetto ricaveremo un’aula didattica mentre nello spazio confinante con la vicina chiesa ci sarà un museo sulla storia dell’oratorio dell’Immacolata, il primo ad essere aperto nella Bergamasca».

La rete di sostenitori

I lavori, a cura dell’impresa G.emma Costruzioni, sono possibili grazie ad una rete di sostenitori, mentre il piano finanziario è stato redatto dal commercialista Enzo Colleoni dello Studio Bnc. Nel dettaglio, 500mila euro sono stati stanziati da Fondazione Banca Popolare di Bergamo, 340mila da Fondazione Cariplo e 45mila da Fondazione Polli Stoppani, mentre 25mila da Fondazione Credito Bergamasco per il recupero dell’affresco (operazione che verrà eseguita da Villa Restauri). Alcuni imprenditori del territorio hanno sostenuto il progetto. Mentre altri 50mila euro sono frutto della vendita delle vecchie poltrone e di altre iniziative promosse negli ultimi anni dall’oratorio. «Il resto è un mutuo che abbiamo acceso - aggiunge don Nicola Brevi -. Credo profondamente nella Provvidenza e sono sicuro che quando inizieranno i lavori Bergamo si sentirà di contribuire a questa rigenerazione attesa da tanto tempo. Il poco di molti e il molto di pochi faranno il miracolo, permettendo al teatro di splendere in un oratorio che, negli anni, ha visto la realizzazione di numerosi progetti, dalla “Casa sull’albero” (spazio 0-6 anni) al “Pozzo” per la ristorazione fino al giardino. Ringrazio tutte le persona che hanno sostenuto il progetto del teatro e stanno continuando a farlo con grande sensibilità e professionalità. In particolare, il nostro grazie va a Giorgio Berta e ad Andrea Pernice per aver condiviso fin dalle origini questa avventura ed averla resa possibile anche tramite il reperimento delle risorse».

Nel dettaglio, 500mila euro sono stati stanziati da Fondazione Banca Popolare di Bergamo, 340mila da Fondazione Cariplo e 45mila da Fondazione Polli Stoppani, mentre 25mila da Fondazione Credito Bergamasco per il recupero dell’affresco (operazione che verrà eseguita da Villa Restauri). Alcuni imprenditori del territorio hanno sostenuto il progetto. Mentre altri 50mila euro sono frutto della vendita delle vecchie poltrone e di altre iniziative promosse negli ultimi anni dall’oratorio

Come sostenere il progetto

Per sostenere il progetto del teatro si può contattare l’indirizzo mail [email protected], mentre il codice Iban dell’organizzazione di volontariato dell’oratorio dell’Immacolata, su cui è possibile effettuare una donazione (detraibile al 35%), è IT74V0503411121000000044494. «Lunedì, al termine della Messa e dopo l’inaugurazione dei lavori, un ricco aperitivo sarà l’occasione per gustare l’incrocio fra le generazioni, i progetti nell’ambito del programma “In Cortile”, e acquistare qualche regalo di Natale in bottega - conclude il direttore dell’oratorio -. Le opere di Pierpaolo Boccardi, attualmente presenti in teatro, accompagneranno il gesto semplice e audace della posa della prima pietra».

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