L’infettivologo Galli: «Sbagliato togliere le mascherine, la battaglia con il Covid non è finita»

Le misure Allentamenti in vista: da giugno basta Ffp2 su aerei, treni, navi e trasporto locale. Massimo Galli: «Si continui a usarle in caso di affollamento. E il Green pass deve restare».

La svolta è vicina. Il 31 marzo finirà dopo due anni e due mesi lo stato di emergenza da Covid e si concretizzerà dal 1° aprile un alleggerimento dei divieti, con una scansione progressiva fino al 15 giugno per il ritorno alla normalità. E tra Green pass da abolire e obblighi vaccinali che cadranno, al centro del dibattito figura sempre l’uso delle mascherine.

«Occorrerà tenerle sempre negli ambienti chiusi, far passare il messaggio del “liberi tutti” relativamente alle mascherine è rischioso - sottolinea l’infettivologo Massimo Galli, già direttore del reparto di Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano -. Le mascherine sono un prezioso dispositivo di protezione individuale, non un feticcio di cui liberarsi o da mettere al rogo come strumento di oppressione. Il governo dovrà tenerne conto nell’approntare le decisioni che incidono sulla vita delle persone».

La «road map»

Resterà l’obbligo di indossare le mascherine chirurgiche al chiuso, ma dal 1° maggio, sulla base delle prime anticipazioni sul provvedimento governativo, l’uso delle mascherine Ffp2 non sarà più obbligatorio all’aperto (concerti, stadi) e dal 1° giugno cadrà l’obbligo di indossarle al chiuso sui mezzi di trasporto pubblico locale, aerei, treni, navi, palestre e sport al coperto. Una «road map» che porterà anche all’abolizione graduale del Green pass. Galli non ha dubbi: «Le mascherine anche quest’anno hanno ridotto drasticamente la circolazione virale di influenza e raffreddore. Evitiamo misure insulse, con cui qualcuno si potrebbe illudere che la lotta contro il Covid sia finita. Abbiamo cittadini consapevoli ormai, bisogna indossare la mascherina in qualsiasi situazione di grande concentrazione di persone, a maggior ragione a tutela dei più fragili».

«Con le mascherine chirurgiche si circoscrivono starnuti, tosse e spruzzi di saliva che possono essere contagiosi, con le Ffp2 invece si è più protetti dagli altri»

Poi una precisazione: «Le mascherine chirurgiche proteggono gli altri da te, le Ffp2 proteggono te dagli altri. Questa è la sintesi. Con le chirurgiche si circoscrivono starnuti, tosse e spruzzi di saliva che possono essere contagiosi, con le Ffp2 invece si è più protetti dagli altri. Non bisogna dare ora l’idea di interventi liberalizzanti, non se ne avverte il bisogno. C’è ancora tanta gente in giro non sufficientemente vaccinata».

«E non dovrebbe essere messo proprio in discussione l’obbligo di indossare al chiuso le mascherine chirurgiche. A livello governativo ci sono diverse sensibilità tra aperturisti e rigoristi, ma è sotto gli occhi di tutti un piccolo rialzo dei contagi. Il trend epidemico comunque dovrebbe garantirci a breve termine una situazione non pericolosa grazie ai vaccinati e ai tanti già infettati da Omicron. Se questa variante non verrà soppiantata da altre, non sono immaginabili scenari apocalittici. Qualche nuova variante ci sarà, più che una minaccia è una promessa, ma potrebbe essere anche più blanda come capacità di far ammalare in modo grave la gente. La partita in ogni caso non è chiusa».

«Il Green pass rimanga»

Sul Green pass Galli è categorico: «Sono assolutamente contrario alla sua abolizione, il Green pass è compatibile con le aperture. Evitiamo una specie di condono sanitario, inaccettabile per chi si è vaccinato e ha rispettato le regole».

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