Ricoveri in crescita nella Bergamasca: aumentano ancora i posti per i malati Covid

Continuano ad aumentare i positivi al Covid con sintomi che hanno bisogno di cure ospedaliere.

Domenica 2 gennaio in Bergamasca i ricoverati erano almeno 180 (e l’approssimazione è dovuta non solo al fatto che i numeri si aggiornano e cambiano di ora in ora ma anche al fatto che l’Asst Bergamo Ovest non fornisce dati aggiornati dal 30 dicembre): un «salto» in avanti di almeno 10 unità rispetto al primo giorno del 2022, quindi in sole 24 ore e, va rimarcato, di questi 180 malati almeno 100 sono tutti ricoverati al «Papa Giovanni» XXIII di Bergamo, 18 in Terapia intensiva.

La crescita è costante, soprattutto nelle degenze ordinarie, mentre le Terapie intensive sembrano «tenere» ancora, almeno per il momento. Ma ci si aspetta che le cifre salgano ancora nei prossimi giorni, anche a causa degli incontri ravvicinati in famiglia, tra amici, per cene, aperitivi e festeggiamenti tra Natale e Capodanno. «Non siamo in grado di dire se il picco si raggiungerà a breve o tra qualche settimana, si dovrà vedere l’effetto delle feste. Di sicuro, diventa purtroppo ineluttabile dover provvedere ad aumentare in fretta i posti letto riservati ai malati Covid – sottolinea Fabio Pezzoli, direttore sanitario dell’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo –. Ormai, per quel che riguarda noi, ma credo che la situazione sia simile anche negli altri ospedali, è ormai saturo il “livello 2” stabilito dalla Regione per l’aumento della disponibilità dei posti letto per fronteggiare la nuova crescita di casi». Si passerà quindi al «livello 3»: altri posti da recuperare, e questo significa la necessità di trovare un equilibrio per evitare di ridimensionare troppo le attività ospedaliere per le altre patologie, e un carico di lavoro ulteriore per medici e infermieri , che, è il coro unanime, sono ormai stremati dopo due anni di pandemia, le vaccinazioni, la disponibilità messa in campo per i tamponi.

Proprio lunedì 3 gennaio mattina è fissata una call con l’Unità di crisi:le strutture pubbliche e private della Bergamasca valuteranno come e quanti altri posti letto Covid poter aprire, anche in una logica di «rete», che è già stata messa in campo sotto la regia della Regione: negli ultimi giorni, per esempio, con alcuni ricoveri di malati non contagiati dal Covid dirottati dal «Papa Giovanni» su altre strutture, quali la Casa di cura San Francesco e l’Istituto Palazzolo di Bergamo per consentire così all’ospedale alla Trucca di poter allargare gli spazi per i malati positivi al virus. Tutto questo mentre cresce, sempre in una logica di rete regionale, anche la richiesta di accoglienza di malati Covid da altre province. Difficile prevedere quanto reggerà ancora la rete di mutua assistenza, per evitare che gli ospedali siano costretti a tagliare pesantemente le altre attività per tornare, ancora una volta, a dedicarsi principalmente ai contagiati dal virus, che con la variante Omicron morde a una velocità mai vista prima. In un mese, per esempio, il «balzo» dei ricoverati Covid in Bergamasca è passato dai 49 dell’1 dicembre, data in cui tutte e tre le Asst della Bergamasca avevano accolto pazienti Covid, ai 180 e rotti di ieri, 2 gennaio 2022. E proprio un mese fa, il 4 dicembre scorso, la Regione Lombardia, con una circolare della Direzione Welfare, chiedeva agli ospedali di aumentare i posti letto dall’allora «livello 1» al «livello 2»: ora i posti della seconda fase sono già tutti occupati.

Donne gravide positive

«Al “Papa Giovanni” abbiamo 83 pazienti ricoverati nelle aree di degenza, i 24 posti aggiunti con il “livello 2” nella Torre 2, dove abbiamo creato un’area Covid, sono già tutti pieni – continua il direttore sanitario Fabio Pezzoli – E, sostanzialmente, con 10 donne isolate in Ginecologia positive al Covid, tutte partorienti e non vaccinate, 8 bambini positivi ricoverati in isolamento in Pediatria, è come se fossimo già saturi anche per il “livello 3”, che prevede in tutto 83 posti. In Terapia intensiva siamo a 18 ricoverati, al 90% persone senza neppure una dose: i posti messi a disposizione per il Covid sono 16, e utilizziamo anche tre box che di solito teniamo pronti per altre emergenze. L’aumento dei posti riguarderà le degenze ordinarie, stiamo valutando se in Pneumologia o con altre modalità. Per le Terapie intensive, al momento, si può fare ricorso al sistema regionale, che ha ancora altri posti liberi: l’ipotesi che sembra più concreta è quella di utilizzare l’ospedale alla Fiera di Milano. Ma il problema del personale resta comunque: in questo caso ci verrebbe chiesto , come è giusto, di dare un supporto distaccando medici e infermieri. E quindi la riduzione di altre attività non potrebbe essere evitata, in ogni caso: siamo a isorisorse, e il personale è molto provato. Stiamo già chiedendo ai medici dell’area chirurgica di effettuare le guardie nelle aree Covid, e quindi per questo siamo costretti a scendere al 50% dell’attività di sala operatoria. Questo dopo aver fatto ben 522 interventi aggiuntivi per smaltire gli arretrati, come richiesto dalla Regione Lombardia».

Si attivano le altre strutture

Si stanno mobilitando anche gli altri ospedali: l’Asst Bergamo Est valuterà dove aprire altre degenze ordinarie Covid, vista la situazione di criticità e di richieste di ricoveri anche da fuori provincia. Con ogni probabilità i posti disponibili saliranno a 40 (come da «livello 3»), gli attuali 30, tutti ad Alzano, ieri erano tutti occupati. Così come il 30 dicembre erano 29 i ricoverati su 30 posti per acuti disponibili all’Asst Bergamo Ovest, ospedale di Treviglio: la direzione qui si era già detta pronta a salire a 40; e sempre il 30 dicembre erano occupati 11 dei 18 posti per subacuti all’ospedale di Romano. All’Humanitas Gavazzeni di Bergamo già il 30 dicembre erano stati aperti 6 letti Covid all’Emergency center, si passa oggi a 12; domenica i ricoverati erano 9, 3 con sintomi, gli altri entrati per altre patologie e risultati positivi. Sempre da oggi sarà obbligatoria la mascherina Ffp2 per chi entra in Humanitas Gavazzeni, Castelli e Medical care di Bergamo, Trezzo e A lmè. In campo anche gli Iob-Gruppo San Donato: da lunedì si attivano 33 posti al Policlinico San Marco di Zingonia; sempre lunedì, infine, l’Istituto Palazzolo e la San Francesco valuteranno con Ats la possibilità di aprire degenze Covid.

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