Andrete a Bologna? Allora fermatevi, davanti a quella targa. E alla storia di Arpad Weisz

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Q uando entrerete in quella curva che dà le spalle alla Madonna di San Luca, il simbolo della devozione bolognese, fermatevi un attimo. Dall’anno scorso ha cambiato nome, o meglio ne ha aggiunto uno al tradizionale San Luca: ora si chiama Arpad Weisz, e la sua è una storia – tragica – tutta da raccontare. Ma voi fermatevi lo stesso davanti a quella lapide ovale color blu messa lì sui mattoni che cingono il Dall’Ara e che lo fanno sembrare uno stadio più popolare degli altri. Una casa nel vero senso della parola. E poi magari perdetevi con lo sguardo verso quei 3 chilometri e 796 metri di porticato, il più lungo del mondo, che si inerpicano verso il Colle della Guardia, verso quella basilica tanto cara ad una città che ha sempre votato in modo deciso Pci prima, Pds, Ds e Pd poi, ma non ha mai rinunciato alla sua religiosità popolare. Al suo cuore.