Caudano, l’estate, la voglia di calcio e due belle signore. Una è l’Atalanta, l’altra...

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C ielo inquietante, scuro, gonfio di pioggia. Come minimo, di pioggia. Il professor Caudano lo scruta pensieroso. Ha in borsa un ombrellino che promette esile riparo. Si trova sulla soglia del liceo di Osimo. La maturità è appena finita. I colleghi e la presidente, tutti fuggiti alle rispettive auto. Il clima del rompete le righe, della conclusione di un lavoro e dell’inizio delle vacanze. Lui deve raggiungere la stazione a piedi, ma nessuno gli ha domandato se volesse un passaggio. Del resto, i primi giorni lo aveva sempre rifiutato, con la scusa che gli piace camminare e che, dopo una mattinata seduto, quel quarto d’ora di passeggiata gli ci voleva proprio. In realtà, era timidezza e desiderio di solitudine.