Il prof. Caudano naviga nei ricordi calcistici. E incontra tre campioni per un giorno, tra cui, ovviamente, Simonini

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P oi, grazie a Dio, anche per un uomo solitario come il professor Caudano, esiste il computer. E, più precisamente, esiste Youtube . Che gli propone le cose più imprevedibili, di letteratura e di calcio, i due temi per cui ogni tanto ci naviga. Quanto al settore letterario, può accadere che il buon Elvio indugi su conferenze che lo interessano per il relatore o per l’argomento, o per entrambe le cose. E può accadere che se le ascolti per intero e, ove utile, che le riproponga a scuola. Massimo Cacciari sulla «Madonna del parto» di Piero della Francesca; Claudio Magris sulla figura del maestro; Giampiero Mughini che intrattiene un colto pubblico sulla sua passione di bibliofilo. E, poi, documentari o programmi sugli scrittori, talora pregevoli, come quello dedicato a Torquato Tasso da Pupi Avati, con tanto di testimonianze e immagini bergamasche. Quanto al settore calcistico, in certe lunghe sere di solitudine, e ora giornate, in genere il professor Caudano si lascia tentare da vecchie puntate della «Domenica sportiva» o di «Domenica sprint» o addirittura di «Novantesimo minuto», che sono tuffi nell’archivio della memoria, fra giocatori dimenticati, partite che magari ricorda, e situazioni famigliari perdute che ora gli sono carissime. Come quando, finché il televisore in casa fu uno solo, si trattava di contenderne il controllo ai suoi, magari per imporre un goal di Doni a discapito di un programma di viaggi esotici o della trasmissione sui libri in cui gareggiavano due scolaresche giudicate da Piero Dorfles. Sabato sera, proprio un frammento di «Domenica sportiva» gli apre una sorta di filone sentimentale che lo porta a riflettere forse quanto una conferenza di un intellettuale famoso.