Da «triste» a «baraccone»: le follie del calciomercato e le ragioni di Gasperini

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Gian Piero Gasperini

Sono due parole che il tifoso atalantino attende come un bimbo alla scoperta dei regali all’alba del giorno di Natale. Quest’anno sono arrivate sui giornali domenica 4 agosto, sempre puntuali. Le due parole, spesso aggettivi, sono una consuetudine che Gian Piero Gasperini utilizza per descrivere il mercato dell’Atalanta. L’anno scorso sfoderò un funambolico (almeno per i sobri standard della piazza bergamasca) «calciomercato triste ed esiguo» che scatenò non poche polemiche. A fine gennaio si limitò a un «siamo statici e scoperti, anche numericamente», con l’aggiunta dell’avverbio, e per fortuna la questione si chiuse lì.