Atalanta-Parma, la match analysis. Dati e schemi: così Gasp ha «condannato» Liverani. Maehle, numeri subito buoni

Articolo.

Lettura 3 min.

Continua la rincorsa dell’Atalanta verso le zone alte della classifica. Dopo la roboante vittoria contro il Sassuolo, a farne le spese è stato il Parma di Fabio Liverani. I gialloblu sono usciti sconfitti per 3-0, in una gara a senso unico, con i ducali che hanno impegnato Gollini per la prima volta al minuto 86. Toloi e Muriel sono state le novità proposte da Gasperini in partenza. Il brasiliano è tornato nei tre titolari di difesa, dove si doveva sopperire all’assenza di Romero. Palomino è stato schierato come centrale, mentre Rafel è stato schierato sul centrodestra. In attacco, normale avvicendamento tra i due colombiani come era già successo per la partita di Bologna.

 

Molti più problemi per il tecnico dei ducali Liverani, che ha dovuto affrontare la cruciale (per il suo destino) trasferta di Bergamo privo di quattro titolari. Gervinho, Kucka, Iacoponi ed Osorio, che erano difatti tutti assenti per infortunio.

Primo tempo

Il primo tempo tra Atalanta e Parma è stato giocato su ritmi non troppo elevati, anzi nei primi 10 minuti di gara i ritmi sono stati bassissimi, con il gioco che è stato spezzettato da una serie di falli ed infortuni. Ritmi non elevati che hanno ovviamente aiutato i ducali, che si sono limitati a difendere molto bassi e hanno cacciato fuori la testa dalla propria metà campo in rare occasioni. Per il resto una serie di lanci lunghi che il sistema di pressione offensivo dei nerazzurri ha «imposto» alla squadra di Liverani.

 

Con la palla tra i piedi del portiere Sepe, Ilicic e Muriel si posizionavano sui due centrali dei ducali, Dani Alves e Valenti, mentre sui due terzini gialloblu, che restavano leggermente più alti, stazionavano a distanza da «intervento rapido», Gosens ed Hateboer, mentre sul centro Pessina stringeva su Cyprien.

Con questa struttura in fase di prima pressione, il Parma non poteva cominciare l’azione con il fraseggio corto e palla spostata sui terzini. Al portiere Sepe non è restato che allungare la palla (28 lanci lunghi) su Inglese, che ha però sistematicamente perso i duelli aerei ingaggiati con Palomino e Toloi.

 

Dopo un quarto d’ora per tornare al sistema di costruzione bassa abituale, Valenti ha cominciato ad accentrarsi facendosi seguire da Ilicic. In questo modo si apriva una linea di passaggio verso Gagliolo che poteva contare su qualche metro di vantaggio prima di subire la pressione di Hateboer. Il sistema di pressione dell’Atalanta sul lato destro del campo ha comunque funzionato, con Toloi che ha marcato stretto Kurtic e Palomino che usciva a braccare Inglese quando cercavano di ricevere sugli allunghi di Gagliolo, come mostrato nell’immagine sotto. Nell’occasione il centravanti dei gialloblu subisce anche il raddoppio di Hateboer.

 

Alla prima verticalizzazione, l’Atalanta è passata in vantaggio con un gol di Muriel. Nell’occasione è apprezzabile lo sfruttamento dell’ampiezza della squadra di Gasperini, che ha tentato in questo modo di allargare le maglie della linea difensiva a 4 dei ducali, ed il taglio di fronte ai due centrali gialloblu di Pessina, che apre il corridoio per il passaggio di Ilicic a Muriel.

 

Sfruttamento dell’ampiezza, che è apprezzabile anche dall’immagine sotto. Con l’Atalanta che occupa sempre tutti e 5 i corridoi e supporta ogni attacco con molti giocatori.

 

In fase di costruzione bassa, la squadra nerazzurra sta sopperendo all’assenza di Gomez impiegando a turno de Roon e Freuler (lo svizzero con maggior continuità) nel ruolo di registi bassi, come mostrato dalle due immagini in sequenza sotto.

 
 

Mentre sulla trequarti è stato il solito Pessina ad occuparsene. Nel primo tempo, ad un notevole volume di gioco, sono stati solo 7 i tiri effettuati dai nerazzurri per un totale di 0.66 xG. Per il Parma nessun tiro.

Nella ripresa sono bastati 10 minuti giocati a buon rito per affossare definitivamente il Parma, dopodiché, Gasperini ha «sperimentato», inserendo il neo acquisto Maehle a sinistra e più tardi schierando Toloi a tutta fascia sulla destra. Ha concesso minuti ai giocatori meno impiegati (Malinovskyi e Miranchuk) o a quelli che avevano bisogno di recuperare, come Caldara.

Per il Parma poco o nulla. Ad inizio ripresa, Liverani ha tolto Inglese inserendo il più fisico Cornelius, nella speranza di poter conquistare i palloni alti che Sepe gli avrebbe spedito, ma come ricordato sopra in pochi minuti l’Atalanta ha chiuso la partita. Il resto della gara è stato di puro controllo, senza forzare i ritmi, visto che i nerazzurri dovranno già scendere in campo tra tre giorni contro il Benevento.

Tra le note sicuramente positive, la prestazione del giovane esterno danese Maehle. Nei 28 minuti in cui è stato in campo, è sembrato aver già assimilato buona parte delle idee di Gasperini. Per Joakim 12 passaggi completati su 13 (92%), 1 tiro in porta (xG 0.31), 1 cross.

 

Nell’immagine sopra è mostrata la conclusione del danese al 76° minuto. Nell’occasione Mahele ha tagliato alle spalle di Zapata che si è allargato palla al piede ed ha ricevuto dal colombiano il traversone basso che lo ha portato al tiro.

Statistiche

 

Per chiudere un’occhiata alle statistiche. Per l’Atalanta 17 tiri in porta, in linea con le medie stagionali, con 2.39 xG prodotti. Per il Parma, 2 tiri per soli 0.06 xG, che corrispondono alla più bassa produzione offensiva stagionale delle squadre avversarie dell’Atalanta.