Benevento-Atalanta, match analysis. I piani di Inzaghi, le mosse di Gasp. E i dati di Ilicic, che non è «solo» gol e assist

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L’obiettivo dell’Atalanta alla vigilia della trasferta di Benevento, era quello di «rosicare» altri punti alle squadre che la precedevano in classifica. Non solo l’Atalanta è riuscita a centrare questo obbiettivo, ma lo ha fatto vincendo largamente una partita diventa complicata ad inizio secondo tempo, contro la formazione rivelazione di questo avvio di stagione.

 

Per entrambi gli allenatori nessuna sorpresa circa la disposizione iniziale. Solito 3-4-1-2 per Gasperini. Solito 4-3-2-1 per Filippo Inzaghi. Il tecnico campano ha dovuto rinunciare a Caldirola, Viola, Iago Falque, Letizia e Moncini. Il tecnico bergamasco ha dovuto fare a meno del lungodegente Pasalic (ormai prossimo al rientro), e del separato in casa Gomez.

Primo tempo

Il primo tempo tra Atalanta e Benevento si è giocato a un una porta sola. Nella prima frazione di gioco, l’occupazione della metà campo avversaria da parte degli uomini di Gasperini è stata costante ed evidenziata dal dato del possesso palla: 64% di possesso per i nerazzurri, con 227 passaggi, di cui l’86% completato.

 

La formazione di Inzaghi si è di fatti schierata con un baricentro estremamente basso e disposta con un 4-5-1 in fase di non possesso, che diventava un 5-4-1 quando anche Maggio si abbassava per contenere le spinte di Gosens. Nella prima frazione di gioco anche i centrocampisti giallorossi si sono «schiacciati» fino ad appoggiarsi alla già robusta linea difensiva, per creare densità sul centro ed impedire alla formazione di Gasperini facili penetrazioni.

Con questa disposizione, la circolazione della palla e il suo recupero da parte di de Roon, Pessina e Freuler sulla trequarti offensiva, risultavano privi di ostacoli, e in questo modo per la formazione nerazzurra era agevole rimanere in pressione costante. Al contrario, il Benevento non riusciva ad avere un possesso in grado di far alzare le sue linee sul campo. Situazioni evidenziate dall’immagine sotto.

 

Questo atteggiamento, che poteva sembrare anche troppo rinunciatario da parte di Inzaghi, si è dimostrato con il trascorrere dei minuti una scelta saggia. Il tecnico giallorosso ha infatti tutto sommato retto l’urto dei primi 45 minuti della formazione nerazzurra, subendo un solo gol, per poi giocare un inizio ripresa più intraprendente.

 

Nel primo tempo, il possesso palla dell’Atalanta è stato schiacciante anche facilitato dal fatto che il Benevento ha totalmente rinunciato alla solita costruzione corta e bassa. Sono stati 32 i lanci lunghi del portiere Montipò, di cui solo 13 completati (41 %).

Nei primi 45 minuti, l’Atalanta ha preferito sviluppare la manovra sul lato destro del campo, dove hanno agito Ilicic e Hateboer con l’appoggio di de Roon e gli sganciamenti offensivi di Toloi.

 

Ilicic ha aiutato l’Atalanta sia in fase di sviluppo, aiutandola a risalire il campo, ed in fase di possesso si è spesso accentrato in zona di rifinitura, dove ha agito da trequartista, verticalizzando spesso molti palloni sul centro l’area di rigore giallorossa (7 passaggi chiave).

Il lato sinistro del campo è stato meno praticato in fase di costruzione bassa /sviluppo, mentre è diventato fondamentale quando si giungeva sulla trequarti. Lo sloveno ha spesso tagliato il campo con i suoi passaggi, sia in modo diretto (verso Gosens), o accentrandosi e facilitando il cambi lato.

 

Al termine della prima frazione di gioco sono stati 10 i tiri effettuati dai nerazzurri contro i soli 2 del Benevento. Sono stati 1.14 gli xG prodotti dall’undici di Gasperini dopo i primi 45 minuti, e solo 0.06 xG quelli prodotti dal Benevento.

Il secondo tempo

Nel secondo tempo, il Benevento è entrato in campo con una disposizione ed un’aggressività diversa rispetto alla prima frazione di gioco. Pastina ha preso il posto di Foulon, e il Benevento si è schierato a tre in difesa. Inzaghi ha alzato la linea dei centrocampisti che hanno impedito una circolazione ed un recupero facile della palla all’Atalanta.

 

In avvio di ripresa, Toloi ha avuto l’occasione per raddoppiare (xG 0.44), al termine di una rapida triangolazione in zona centrale. Il brasiliano, in uno dei suoi sganciamenti offensivi non assorbiti dalla linea difensiva giallorossa, si è infilato in un corridoio, calciando di destro su Montipò in uscita.

 

Dopo il mancato raddoppio, la gara vive su una situazione di equilibrio, con i possessi dell’Atalanta che diventano più incerti e il Benevento che ne approfitta al minuto 50 con Sau (xG 0.37). L’attaccante giallorosso è riuscito a depositare in rete dopo essere rimasto privo di marcatura sugli sviluppi di un’azione che ha visto Romero uscire molto alto sulla circolazione di palla del Benevento. L’uscita del centrale nerazzurro, non è stata «rimpiazzata» nella linea, dai compagni squadra.

Gasperini ha deciso a quel punto di spostare Ilicic sulla sinistra, per cercare di sfruttare il duello che si sarebbe venuto così a creare con Glick, ma dopo una decina di minuti il tecnico di Grugliasco ha rinunciato al cambio tattico e ha ricollocato a destra lo sloveno.

Al minuto 64, dopo l’inserimento di Malinovskyi al posto di Pessina, l’attacco della formazione orobica aveva in Zapata il riferimento centrale, con Ilicic che agiva e sul centro destra, e Malinovskyi sul centro sinistra. Inzaghi al minuto 58 ha provveduto a cambiare volto al Benevento. Una volta raggiunto il pareggio, ha inserito il più prestante Hetemaj al posto di Dabo, ed ha levato dal campo uno sfinito Lapadula, inserendo Insigne. Il più pesante Di Serio (abile nelle sponde) ha preso il posto del piccoletto Sau, in previsione di un finale di gara in cui ci sarebbe stato da difendere palle alte e lunghe provenienti dalla difesa.

L’Atalanta ha però scompaginato i piani di Pippo. Con Ilicic riportato sulle sue mattonelle abituali, dal minuto 68 al minuto 70, l’Atalanta ha prima raddoppiato con Toloi (xG 0.51, assist dello sloveno), e poi triplicato con Zapata (xG 0.63).

Da lì in poi il Benevento si è arreso, ed il solito Muriel, entrato al minuto 73 al posto di Duvan, ha portato quattro il bottino delle reti nerazzurre con un tiro a girare di destro (xG 0.05).

Statistiche

 

Lo stato di forma dell’Atalanta è intuibile dal forchetta tra gli xG prodotti (4.08) e gli xG concessi (0.95). La produzione offensiva è tornata (abbondantemente) sopra i 2.5 xG, mentre gli xG concessi sono stati contenuti sotto 1 xG.

Ora l’Atalanta può attendere fiduciosa il resto delle gare della giornata. L’operazione «rimonta» procede spedita.