Comunque vada, il calcio subirà il colpo del virus. Ecco la «ruota virtuosa»: il modello che fa diventare grandi

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I l calcio italiano ha finalmente scelto di ripartire. Ovviamente, un secondo dopo aver preso la tanta agognata decisione, i club hanno reagito in ordine sparso. Qualcuno si è detto “scettico” (ma non era un fonte compatto?). Il presidente del Genoa Preziosi, ha detto di non prendere assolutamente in considerazione “nessun piano B”, perché i playoff sarebbero “senza senso” (qualcuno lo dovrebbe avvisare che si giocano in trequarti del mondo, Serie B compresa). L’Inter ha subito minacciato di schierare la Primavera se non si rivedono le date per la fase finale della Coppa Italia, e molti altri hanno commentato schierandosi chi a favore, o chi contro alla ripartenza, ma sempre e solo curando i propri interessi del momento. Di una cosa possiamo essere certi: la pandemia di Covid 19 e la gestione della fase 2 del calcio ha finito per mostrare il lato peggiore del nostro sport preferito. Mentre da noi si è sprecato un sacco di tempo in discussioni senza senso per rimpallarsi le responsabilità di ripartire o fermarsi, ed a stendere protocolli assurdi che stridono con la vita reale di tutti i giorni, in altri parti del mondo si è avuta una visione meno limitata. Ripartire significa limitare il danno economico a breve termine. Noi europei abbiamo l’esempio della Bundesliga, ma nel mondo, ed in specifico in Asia c’è chi ha saputo ripartire anche prima, anche nel calcio.