Il mercato del futuro? Come l’Atalanta: illustri sconosciuti. L’esempio di Gosens, cresciuto da 0,9 a 20 milioni

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Q uando si acquista un giovane talento, è normale pensare che in un futuro nemmeno troppo lontano si possa incassare una ricca plusvalenza da una sua probabile rivendita. E’ automatico per tifosi ed addetti ai lavori pensare che il giocatore acquistato, debba “per forza” aumentare il suo valore, riponendo in questo modo, un’assoluta ed incondizionata fiducia sulla scelta effettuata dal club. In realtà, per pensare in questo modo, chi ha effettuato l’acquisto avrebbe dovuto a priori praticare una scelta oculata, che si sarebbe dovuta concentrare sulla ricerca di talenti sottovalutati, ovvero quei giocatori che scontano una inefficienza del mercato o dello scouting. Questi giocatori sono gli unici che nel tempo hanno grandi possibilità di aumentare di molto ed in modo esponenziale il proprio valore. Nel mercato dei calciatori (come in quello finanziario) le informazioni disponibili sui prospetti in circolazione sono solitamente già “scontate nel prezzo”, sia quelle che riguardano il valore del giocatore, che le informazioni secondarie che possono influire sulla carriera di questo. Un esempio: nel campo finanziario ci è fornito dalla valutazione della sterlina, che non ha oscillato in modo marcato nei giorni seguenti la Brexit. Il mercato infatti, aveva “scontato” nei giorni precedenti il fatto che la sterlina avrebbe potuto subire un calo di valore nel caso di uscita dalla Gran Bretagna dall’Unione europea. Per questo motivo, nei giorni precedenti alla votazione, il “British pound” aveva di conseguenza perso di valore, tanto da non dover subire forti oscillazioni nel giorno in cui si concretizzò questa situazione. La stessa cosa succede nel mercato dei calciatori, e qui cercheremo di capire questo meccanismo.