Caudano, la riunione finisce su Cesena-Atalanta 2-0. Ma lui fa gol in rovesciata, con un messaggio alla giovane collega...

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G uardare in faccia la felicità. Saperla riconoscere. E gustarla, per effimera che sia. E per quanto possa essere intrecciata inestricabilmente con la fatica, il dolore, la complessità del vivere. Martedì pomeriggio. Il «Leonardo da Vinci» ha in programma un Collegio docenti. Che significa la riunione di tutti i professori con preside e vicepreside. Ordini del giorno che fanno per solito inorridire, o annoiare, il professor Caudano. E non lui solo. Perché, sottratte le pasionarie delle innovazioni didattiche, che su ogni novità, più che altro nominale, si gettano con acritico entusiasmo, come fosse la soluzione di tutti i mali e la salvezza di tutti gli allievi, e sottratti i superiori che ci devono credere per contratto, la maggior parte dei convocati sonnecchia, leggiucchia o, nei casi più sfrontati, s’appisola. Lui, Elvio, per solito corregge. Ben coperto, nelle ultime file. Solo che il collegio di oggi era stato dapprima fissato nell’aula magna del liceo; poi, una sommossa dei docenti, poco propensi all’assembramento, ha indotto alla trasformazione «da remoto». Così, ognuno è a casa sua, al computer.