Caudano, lacrime e calcio. L’Atalanta che riparte e il pensiero che torna al dramma di Bergamo

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C ome ti cambia una sera qualsiasi... Al “Leonardo da Vinci” di Jesi, quest’anno, il termine ultimo per la presentazione delle cosiddette “relazioni finali” è lunedì 22 giugno. Il professor Caudano le ha distribuite una per sera, prima di andare a letto. Come una medicina amara (non amarissima) da trangugiare alla fine del giorno. L’ultima, ora, venerdì sera, perché nel fine settimana non vuole impicci, visto che riprende il campionato e domenica gioca l’Atalanta. Già, l’Atalanta... Caudano è come un bambino. Ci pensa da giorni, al fatto che tornerà in campo e sul suo televisore di casa. Le relazioni finali del “Leonardo da Vinci”, diversamente da quelle di altri licei, tutte piene di caselle da barrare e numerini da disseminare, lasciano ancora spazio alla prosa e all’inventiva del docente, se mai ne abbia. Caudano ne ha e quindi si sbizzarrisce. Gli piace giocare con il registro aulico oppure con l’ironia. Inserire citazioni. Scherzare. Tanto, nessuno leggerà mai. Ne è certo, altrimenti un preside o una vicepreside, prima o poi, lo avrebbero convocato e lo avrebbero o elogiato o ripreso, per quelle pagine tacitamente irriverenti.