Il prof. Caudano e i 5 gol al Milan come «camomilla». Ma la notte è squarciata da un messaggio

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N iente è più solitario, anzi più solo della casa di un uomo solitario e solo nel cuore di una notte di inizio gennaio. Quell’uomo, se si sveglia mosso da qualsiasi urgenza (il bagno, la sete, un prurito all’alluce del piede destro, il pensiero molesto di un lavoro da terminare), attraversa le sue stanze come fossero cabine di una nave immensa e dispersa. Dispersa, naturalmente, nel silenzio, nel freddo, nella quiete totale e angosciante della notte di inizio gennaio. Ieri sera, il professor Caudano è andato a riposare dopo aver inserito i voti delle sue classi nel registro elettronico (alla ripresa avrà gli scrutini), ma, prima di spegnere il computer, ha dato un’occhiata alle cose atalantine reperibili in rete. Spifferi di mercato, l’affare Kulusevski, il ritorno di Zapata, il Gasp che scia in giaccavento verde. Colore che lo ha rimandato all’ultima partita prima di Natale, quel 5-0 al Milan che gli ha regalato una gioia non ancora del tutto smaltita.