La finale romana del prof. Caudano. Freddo fuori, gelo nel cuore

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A parte che fa freddo, perché in maggio un albergo, a Roma, non lo riscaldano, ma, se maggio sembra novembre, la temperatura non si cura del calendario. A parte che ha dormito malaccio. A parte che dalla strada salgono rumori molesti già all’alba. A parte tutto questo, il professor Caudano, un attimo dopo il risveglio si illude che sia un normalissimo giorno, poi realizza di essere in un hotel, poi si rende conto di essere a Roma e che è il mattino successivo alla finale. E avverte come un dolore cupo.