L’Atalanta da leggere: il prof. Caudano e la lezione imparata dall’esempio di Gasp (che è rimasto, ma forse...)

storia.

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N on si può certo dire che il professor Caudano sia uno spirito vendicativo. Però, ha buona memoria. Su tutto. Calcio, scuola, vita. Quella poca. Per ciò, la vittoria di Roma gli ha dato una gioia immensa. E proprio per come è venuta: senza strafare, anzi. Senza giocare in maniera brillante. Anzi. Che la Roma abbia costruito più occasioni e per lunghi tratti attaccato (“dominare” è un verbo che il buon Elvio lascia al loro allenatore arruffapopolo, conoscendo il peso delle parole e la loro origine); che meritasse il pareggio; che lo abbia sfiorato e che possa anche eccepire su almeno una situazione dubbia in area di rigore, lo fa gongolare. Perché lui ricorda bene le due partite dello scorso anno: 6 punti alla Roma che all’Olimpico segnò e si difese (chi di speculazione ferisce…) e a Bergamo fu chirurgica nei contropiede ma molto dovette all’annullamento piuttosto discutibile di una rete di Palomino che avrebbe sancito la rimonta atalantina. Non solo.