Arte e moda all’Accademia Carrara
I foulard di Gucci in mostra - Foto

Dieci foulard disegnati da Vittorio Accornero per Gucci, proprietà di un collezionista italiano, e altrettante opere d’arte dell’Accademia Carrara. Una contaminazione artistica e fashion che celebra la bellezza della moda e dell’arte, il valore più profondo, fatto di seta, artigianalità, fluidità dei disegni e toni intensi.

Si intitola «Arte di Moda – Giardini di Seta. Vittorio Accornero per Gucci» la mostra organizzata da oggi e fino al 21 ottobre alla Carrara di Bergamo, esposizione che cade a pennello con i Maestri del Paesaggio, ma soprattutto che porta la storia dello stile Gucci nel museo bergamasco per eccellenza.

Così il mondo sottomarino dei Coralli (1968) «veste» i gioielli di Ritratto di bambina di casa Redetti (1579) di Giovan Battista Moroni, l’intreccio di foglie, bacche e rampicanti e gelsomino di Fiori invernali (anni ̓70) è accostato alla Sacra Famiglia con Santa Caterina d’Alessandria (1533) di Lorenzo Lotto, in un percorso che celebra la meraviglia del lavoro di Accornero, storico disegnatore della maison, la perfezione delle tinte e degli accostamenti delle sue fantasie finite in celebri foulard.

Grazie alla consulenza storico-artistica di Martina Colombi e l’esperienza di Sara Mano, docente di Moda e stilista, la mostra accosta i dieci preziosi foulard con i capolavori della Carrara, in un dialogo iconografico suggestivo. È stata proprio Sara Mano, in collaborazione con Silvia Mascheretti, a dar vita a Be-Stile, format culturale al suo primo evento, reso tale grazie anche al sostegno del Comune, con il contributo di Regione Lombardia, il sostegno di Visit Bergamo e Atb e la sponsorizzazione di Blue Meta, CreaConcreteDesign, Credipass, Grifal con 4 Portoni, Pedrali, Bracca che ha anche realizzato una retroetichetta dedicata a Flora by Guccci, Valcalepio, Bresciani e Clay Paky con Art Centric Lighting che ha illuminato le opere.

In un confronto fra epoche e scenari, le opere raccontano anche la storia di Vittorio Accornero de Testa, deceduto negli anni Ottanta, attento e speciale narratore per immagini di un naturalismo che si ispira all’arte soprattutto del Seicento. Tra i «pezzi» esposti, l’iconico foulard Flora, creato nel 1966 per Grace Kelly e caratterizzato da 9 bouquet di fiori tra cui campeggiano farfalle e libellule, è quindi in mostra accanto alla fragilità della bellezza di Vaso di fiori con anello e pietre preziose (1612) di Jan Brueghel il Vecchio.

Un vero e proprio giardino di seta che si fa arte, diventa quadro; si fa interpretazione fashion con un video pubblicato sui social di Be-Stile: «Il nostro obiettivo – spiega Sara Mano – è diventare un laboratorio di riferimento per proposte e progetti che possano favorire il dialogo fra la città e il mondo della moda, dell’arte e del design».

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