Nirmal Purja e le 14 vette scalate in 7 mesi
La sua tuta del record creata a Martinengo

Arriva da Martinengo la tuta ipertecnica di Nirmal Purja, l’alpinista nepalese che ha portato a termine l’impresa di scalare le 14 vette più alte del mondo in soli sette mesi.

«Due anni fa lo stilista inglese Jeff Griffin, con cui collaboriamo da parecchi anni, ci ha messo in contatto con due militari delle forze speciali della Marina Britannica (SBS, Special Boat Service) – spiega Flavio Forlani, titolare de La Rocca -: prossimi al congedo, i due stavano progettando il nuovo marchio Thrudark, linea di abbigliamento dedicata agli sport estremi. Abbiamo iniziato quindi a produrre i capi di questo brand, che richiedono ovviamente materiali molto tecnici e lavorazioni di altissimo livello che comprendono termosaldature e assemblaggi senza cuciture. Proprio da loro un anno e mezzo fa è arrivata la richiesta per il “Possible Project”».

Si chiama infatti così il progetto di Nirmal Purja, anche lui ex militare, nelle forze speciali britanniche per 10 anni. «Ci hanno chiesto una tuta da alta quota: per noi era la prima volta e abbiamo lavorato a stretto contatto con lo stesso Purja che abbiamo incontrato a Londra nel maggio del 2018» continua Forlani.

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#ChoOyu Latest Update: @nimsdai and his climbing partner @gesmantamang made a successful summit of Mt. Cho Oyu this morning. The route fixing team also summited alongside the duo. Summiteers list: 1. @nimsdai 2. @gesmantamang 3. Palden Sherpa 4. Nima Tenzing 5. Pasang Sherpa 6. Chewang Sherpa 7. @estebantopomena 8. Lakpa Ongcchu . . @nimsdai - Straight after marking the 12th summit out of 14 x 8000m , now time to rush down to basecamp, cross border and be at Manaslu Basecamp by 24th Sept . . . Stay tuned for more updates ���� . . #nimsdai #uksf #14peaks7months #bremontprojectpossible #silxo #ospreyeurope #antmiddleton #digi2al #adconstructiongroup #omnirisc #summitoxygen #inmarsat #thrudark #gurkhas #sherpas #elitehimalayanadventures #alwaysalittlehigher

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Disegnata dallo stesso Jeff Griffin, la tuta è nata e si è evoluta nella sede de La Rocca a Martinengo, dove l’azienda produce abbigliamento tecnico e sportivo di alta gamma per brand di fama internazionale e del mondo del lusso: «Obiettivo più importante da raggiungere era quello di rendere il capo sempre più ergonomico, scegliendo i materiali e l’imbottitura più adatti. La tuta doveva essere leggerissima, il più coibente possibile e doveva occupare pochissimo spazio nello zaino una volta ripiegata».

Da qui la scelta del migliore nylon e della migliore lycra, oltre a una piuma d’oca italiana di altissima qualità: «Abbiamo lavorato sul fitting, con l’inserimento di tasche ergonomiche, un’apertura sotto le maniche necessaria per garantire l’aereazione e favorire l’interscambio termico – continua Forlani -. Immancabile il cappuccio, dal fondo della gamba destra è stata prevista una cerniera che apre la parte posteriore per rendere più facile l’utilizzo».

La tuta è stata implementata durante la stessa avventura dell’alpinista: «Ad ogni spedizione Purja ci riportava le sue impressioni: da qui scaturivano migliorie che prevedevano soprattutto un lavoro su alcune parti della tuta maggiormente sollecitate dal movimento. Per cinque volte il capo è stato rivisto, corretto e migliorato; pensato sulle richieste specifiche dell’alpinista, per un prodotto che lo ha accompagnato in questi straordinari sette mesi».

Un lavoro di squadra che ha coinvolto lo staff progettuale, tecnico e sartoriale de La Rocca, che a Martinengo ha 50 dipendenti: «Questa tuta è un capo unico dato che è pensata e progettata per questa impresa e fino a questo momento Thrudark non ha ancora inserito un capo del genere nella collezione del suo brand. Ora ci sono le basi per continuare a sviluppare un prodotto adatto anche all’alta quota e per tutti coloro che vogliono avventurarsi in montagna».

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