In arrivo altri nuovi treni, i vandali costano 8 milioni

In servizio sulle linee per Lecco, Brescia, Treviglio e Cremona. Passeggeri in aumento, ma nel 2022 previsti 90 milioni di ricavi in meno.

«Dobbiamo ricreare una domanda, non solo recuperare un’utenza». La sintesi di giornata del viaggio di Trenord al termine della pandemia la tira l’assessore regionale ai Trasporti, Claudia Terzi. «La pandemia ha profondamente cambiato le nostre abitudini, il modo di vivere, spostarsi e lavorare». E il riferimento è anche a quello smart working che sta mettendo in crisi, anche il segmento business nel trasporto aereo.

Quello su ferro è in recupero: «Il servizio sta tornando alla normalità, è in via di superamento l’emergenza dovuta alle assenze per malattia e quarantene del personale Trenord» prosegue l’assessore davanti alla V Commissione. «Attualmente l’utenza giornaliera si attesta sui 450mila passeggeri, a fronte di numeri pre Covid che oscillavano tra gli 820 e gli 850mila. L’obiettivo è arrivare a 600mila entro fine anno». E da lunedì verranno ripristinate le corse temporaneamente soppresse per carenza di personale.

Un confronto molto aspro

Dal lato Trenord una raffica di numeri tesi a dimostrare un miglioramento della situazione che le opposizioni respingono al mittente con toni anche abbastanza aspri, come nel caso dei 5 Stelle. «Effettuiamo oggi 2.140 corse nei feriali con oltre 1 milione e 30mila sedili offerti, il 106% rispetto al periodo pre Covid. Nel 2021 la puntualità media è stata dell’84%, in crescita rispetto all’80% del 2019 e al 78% del 2018, quando l’alto numero di convogli vetusti e la saturazione della rete impedivano di ottenere performance migliori» spiegano l’amministratore delegato Marco Piuri e il direttore operativo Giorgio Spadi. In calo «anche le soppressioni: da una media di 102 al giorno nel 2018 si è giunti a 64 nel 2021, di cui 26 per cause di Trenord. Dato che comprende anche le riduzioni programmate da pandemia».

La flotta svecchiata

Numeri che secondo Trenord sono frutto anche del progressivo svecchiamento della flotta: «Il 36% è ancora composto da treni di vecchia generazione: entro fine anno scenderà al 20 grazie all’arrivo di 68 nuovi convogli». E nelle linee dove i 39 treni già consegnati sono in servizio si «registrano miglioramenti significativi della puntualità. La Bergamo-Pioltello-Milano è arrivata all’85,4%».

Nel 2022 arriveranno 68 treni, compresi diversi «Donizetti» sulla Lecco-Bergamo-Brescia, Treviglio-Cremona e Bergamo-Treviglio: in totale dal 2020 al 2025 saranno entrati in servizio 245 treni nuovi, a fronte di una flotta attuale di 426.

Le note dolenti

E veniamo alle dolenti note, i vandalismi in primis che costano a Trenord 8 milioni di euro, comprensivi dei costi per la sicurezza. Nel 2021 ci sono stati 167.470 metri quadri di graffiti (più 8% rispetto al 2020), 614 vetri rotti (più 22%) e 2.772 sedili divelti, dato in calo del 36%. Totale segnalazioni per vandalismi, aggressioni e intemperanze varie in un anno: 8.558.

Poi c’è la questione economica, al netto di ristori e compagnia sonante a minori passeggeri corrispondono minori introiti: per l’anno in corso Trenord ha stimato oltre 90 milioni di ricavi in meno rispetto al 2019, ultimo anno prima della pandemia. «È preoccupante constatare la tendenza che con il Covid si è persa la metà dei viaggiatori. La sfida dovrebbe primariamente essere quella di aprire una riflessione politica e trasparente su quali azioni mettere in campo per invertire il trend e la risposta non può essere quella di ridurre le corse», commenta Niccolò Carretta, consigliere e segretario regionale di Azione: «Il servizio va messo a gara a livello europeo; sappiamo che così non sarà ma almeno si apra una discussione, che coinvolga anche i pendolari, su cosa si vuole fare per il prossimo decennio 2022-2031 con il nuovo contratto di servizio».

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