Ospedali, ricoveri per il Covid e ferie tagliano le prestazioni

Sanità Servono più letti per i pazienti contagiati. Stasi («Papa Giovanni»): previste riduzioni fino al 20%. Imbrogno (Bg Est): abbiamo 75 dipendenti positivi.

È quasi la tempesta perfetta. Gli ospedali bergamaschi in questi giorni di caldo infuocato si ritrovano a dover fare i conti con la necessità di permettere ai propri dipendenti, medici e infermieri in primis, di andare in ferie (molti dallo scoppio della pandemia nel 2020 stanno tirando la cinghia e tenendo duro, con uno spirito di sacrificio che ha dell’eroico) e insieme di riorganizzare i reparti davanti alla pressione dei ricoveri per Covid, dovuti ai contagi cresciuti nelle ultime settimane (i ricoveri calano in ritardo rispetto ai contagi) e al numero di dipendenti che si è infettato ed è assente. Se a questo si aggiunge anche la necessità di rispondere alle indicazioni della Regione che «spinge» sullo smaltimento delle liste d’attesa e che chiede agli ospedali di snellire gli arretrati in termini di visite specialistiche, prestazioni ambulatoriali e interventi chirurgici, superando il 100% del budget effettuato in era pre Covid, ecco che la tempesta perfetta è già in corso.

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Dall’Asst Bergamo Est, per esempio, non fanno mistero del fatto che la necessità estiva di riorganizzare posti letto e sedute di sala operatoria è dettata più che dallo smaltimento delle ferie del personale dall’ondata Omicron che, come spiega il direttore Pietro Imbrogno, «se pure era attesa dagli addetti ai lavori, non si era affatto previsto un impatto così corposo nei posti letto quale quello che stiamo registrando adesso».

Il «nodo» personale

E i numeri, il direttore sanitario dell’Asst Bergamo Est non esita ad elencarli: allo stato attuale, per cominciare, sono 75 i dipendenti, tra medici e infermieri che sono a casa perché contagiati da Omicron, e qualche giorno fa si sono toccate 82 assenze. Accanto al personale mancante, c’è il fattore posti letto, per i malati Covid: «A Seriate, per esempio, in questi giorni siamo arrivati ad avere un solo posto libero, su due disponibili, per malati Covid in Terapia intensiva e per i reparti ordinari per acuti si è arrivati a 18 posti occupati su 19 posti disponibili, ad Alzano saturi i 9 posti per acuti; anche a Lovere, così anche i 12 posti riservati ai subacuti Covid. È evidente che dobbiamo cercare di ricavare spazio per i ricoveri Covid, e questo tagliando alcune attività per altre patologie. Le ferie da smaltire del personale non sono più un problema: avevamo scaglionato lo smaltimento in modo da non lasciare servizi scoperti, visto che i giorni di vacanza si possono smaltire da giugno a settembre: quest’anno la “fisiologica” riduzione delle attività estive invece vede ancora l’emergenza Covid in primo piano. Dovremo quindi tagliare una parte delle attività chirurgiche programmabili, mantenendo comunque intatte le urgenze e tutta l’area oncologica, anche dal punto di vista della diagnostica e delle prestazioni ambulatoriali».

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Giù da metà agosto

E Imbrogno rimarca: «si dovranno stringere i denti almeno fino a metà agosto, poi il plateau della curva pandemica dovrebbe piegarsi verso la discesa e quindi caleranno anche i i ricoveri. Contiamo che a metà agosto la situazione possa arrivare a una normalizzazione. Di certo, l’Asst Bergamo Est dovrà lavorare, come sta già facendo, in stretta collaborazione tra i vari presidi: Seriate, Alzano, Piario e Lovere stanno cercando di unire le forze, come se fossero un unico ospedale, per non far mancare nulla agli utenti, in termini di servizi offerti, supplendo uno alle emergenze dell’altro, e dando tutti il proprio contributo per l’accoglienza e le cure dei malati Covid».

«Tagli» contenuti

Anche per l’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo, che è stato da subito l’«epicentro» dello tsunami Covid, scoppiato due anni fa e che ancora si protrae con le varie ondate, la «questione estate» è strettamente correlata con i ricoveri legati al Covid. Ferie estive più contagi Covid, un combinato disposto che, come spiega Maria Beatrice Stasi, direttore generale dell’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo, non può che portare a una riorganizzazione che determinerà «per le attività elettive» una programmazione di riduzioni «contenute tra il 10% e il 20%, ma con i numeri Covid sempre a fuoco il condizionale a questo punto è d’obbligo».

Scenari incerti

E Maria Beatrice Stasi illustra così nel dettaglio la situazione: «L’Asst Papa Giovanni XXIII si prepara ad affrontare il periodo centrale dell’estate modulando la propria organizzazione alla luce dell’incremento dei ricoveri correlati alla recrudescenza del Covid e alle assenze, in concomitanza con il periodo delle ferie estive programmate del personale. Sono queste le variabili di cui stiamo tenendo conto a fronte della necessaria programmazione dell’attività nel periodo estivo. L’offerta dei servizi è tesa a massimizzare il volume di prestazioni per l’utenza, a fronte di un riallineamento provvisorio, per consentire il godimento del dovuto e meritato periodo di ferie al personale, provato da questi lunghi mesi di gestione dell’emergenza pandemica. Lo scenario è ancora una volta incerto e guardiamo con la massima attenzione il numero dei ricoveri Covid in costante anche se lieve aumento. L’obiettivo è quello di mantenere intatta la capacità di ricovero in regime ordinario».

Quindi, la programmazione per le prossime settimane è così illustrata da Maria Beatrice Stasi: «Nel mese di agosto verranno mantenute le prestazioni da offrire con priorità e ai pazienti che necessitano di continuità di cura (ad esempio Mac, macro attività ambulatoriale complessa, il day hospital in sostanza, e infusioni). Manterremo anche le attività ambulatoriali in ampliamento serale, prefestivo e festivo. Sul fronte chirurgico resta invariata e garantita l’attività programmata delle sale operatorie per il recupero delle attese dovute al Covid in ambito oncologico e naturalmente sono assicurate tutte le urgenze, essendo noi trauma center di riferimento regionale, e i trapianti. Certo, monitoriamo giorno per giorno i dati di ricovero per apportare gli eventuali correttivi». Dall’Asst Bergamo Ovest, per voce del direttore generale Peter Assembergs «la questione estate» vede in atto lo smaltimento delle ferie del personale, già programmate.

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