Il lago d’Endine invaso dalle piante acquatiche: scatta l’allarme

AMBIENTE. La vegetazione è proliferata in maniera mai vista prima, modificando i panorami. L’Autorità di bacino è pronta intervenire con i battelli spazzini.

Il lago di Endine si sta riempiendo di piante acquatiche: i sindaci dei quattro comuni (Endine Gaiano, Ranzanico, Spinone al lago e Monasterolo del Castello) hanno inviato una lettera alla Provincia di Bergamo per segnalare il problema e chiedere un intervento urgente, indicando anche che la società Manutenzione e Promozione Laghi (la srl controllata dall’Autorità di bacino dei laghi di Iseo Endine e Moro) è già pronta con i propri battelli spazzino a raccogliere la vegetazione a galla. «Da alcune settimane – conferma Simone Scaburri, sindaco di Spinone, mittente della comunicazione spedita sabato a Via Tasso – la proliferazione delle piante acquatiche ha raggiunto livelli mai visti prima, sia per quanto riguarda la superficie del lago occupata, sia per quanto riguarda la loro persistenza. Il problema si presenta con sempre maggiore anticipo e dura più a lungo che in passato».

Gite intralciate

L’impatto visivo non è certo attrattivo per i turisti, ma anche i residenti faticano a riconoscere il loro lago; i pescatori per recuperare i pesci catturati devono entrare in acqua con gli stivali; le pale dei pedalò restano imbrigliate: diventa un’impresa godersi una gita sul lago. «Non so se siano cambiate le correnti del lago – aggiunge Marco Zoppetti, sindaco di Endine – oppure se queste ultime settimane particolarmente piovose alternate e momenti di gran caldo abbiano accelerato la crescita e la diffusione delle piante acquatiche. So solo che il fenomeno è aumentato in maniera esponenziale e che serve un significativo intervento di raccolta e pulizia». Proprio il 5 giugno i tecnici dello studio di ingegneria ambientale Graia di Varese, che avevano predisposto la posa di teli, fascine di legna e ghiaia sul fondo del lago per migliorare l’habitat dei pesci, hanno effettuato un sopralluogo per verificare la validità del loro progetto: nei prossimi giorni comunicheranno le loro conclusioni all’Autorità di bacino, ma i primi risultati sono positivi non solo per i pesci, ma anche per contrastare la proliferazione della vegetazione acquatica.

I fondi e le criticità

Se sarà questa la strada da seguire in futuro lo si saprà nei prossimi mesi, ma intanto l’Autorità di bacino e la società Manutenzione e Promozione Laghi possono già mettere in fila i conti: «Per il progetto di carattere ambientale finanziato dalla regione – sottolinea Marco Terzi, amministratore unico della Mpl – avevamo a disposizione 350mila euro, di cui una parte destinata alla raccolta delle alghe. I buoni risultati ottenuti dal progetto di naturalizzazione dei fondali ci hanno consentito di risparmiare 20mila euro che potremmo utilizzare per raccogliere le piante cresciute nelle altre zone del lago. Siamo a disposizione delle amministrazioni comunali, aspettiamo soltanto che arrivi il via libera da parte della Provincia». L’obiettivo degli amministratori della val Cavallina è quello di tutelare l’attività turistica e quindi si vuole avviare l’intervento entro metà giugno, in modo da salvare la stagione estiva ormai alle porte. Alle loro sollecitazioni risponde Gianfranco Masper, consigliere della Provincia di Bergamo con delega all’ambiente: «Il problema delle piante acquatiche e dei vari tipi di alga presenti nel lago di Endine è noto da tempo: abbiamo ricevuto la richiesta dei sindaci e, per quanto di nostra competenza, daremo risposte immediate per risolvere le criticità evidenziate dai sindaci».

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