Operazione anti bracconaggio: sequestrate munizioni e armi illegali (anche una balestra)

Oltressenda Alta Quattro le persone coinvolte che non possedevano nè la licenza di caccia nè il porto d’armi.

Nuova operazione da parte della Polizia Provinciale di Bergamo a tutela della fauna selvatica e a presidio del territorio nel territorio di Oltressenda Alta, in particolare in Valzurio, Spinelli, Fondra e i prati del Moschel, ai piedi del versante nord della regina delle Orobie, la Presolana.

Dopo un anno e mezzo di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Bergamo con decine di appostamenti e servizi di osservazione e controllo del territorio, sono state eseguite tre distinte operazioni nell’arco di poche settimane.

Tre delle quattro armi sequestrate erano detenute illegalmente

Complessivamente sono state rinvenute e poste sotto sequestro quattro armi di cui una carabina di grosso calibro: tre delle quattro armi risultavano detenute illegalmente e in particolare una di queste, un fucile a canna liscia calibro 12 con canne mozze, è risultata essere già oggetto di furto.

Sono state rinvenute anche centinaia di munizioni, tra le quali cartucce a palla e a pallettoni – tutte illegalmente detenute – polvere da sparo per il confezionamento di munizioni, una balestra da caccia con ottica di puntamento e visore notturno un faro alogeno e carne di selvaggina congelata.

Quattro le persone coinvolte, tutti residenti in zona, nessuno dei quali è risultato in possesso della licenza di caccia né dei titoli necessari per la detenzione di armi e munizioni, alcune delle quali sono state rinvenute smontate e occultate in tubi in plastica all’interno degli edifici rurali nella disponibilità degli indagati.

I bracconieri cacciavano in particolare la notte con armi e munizioni illegali

Numerosi i reati per i quali i quattro sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria e dei quali dovranno rispondere in concorso tra loro: si va dal porto abusivo di arma da fuoco, alla detenzione illegale di armi e munizioni, alla ricettazione di arma rubata, alterazione di armi, porto abusivo di oggetti da punta e da taglio atti ad offendere, esplosioni pericolose in centro abitato, caccia in periodo di divieto generale e con mezzi non consentiti oltre a numerosi illeciti amministrativi per la mancanza di qualsivoglia titolo autorizzativo necessario per praticare l’attività venatoria.

Le attività di bracconaggio venivano perpetrate quasi esclusivamente nelle ore notturne, talvolta in luoghi dove i soggetti si appostavano in attesa della fauna selvatica - in particolare cervi e caprioli - altre volte invece a bordo di un fuoristrada con il quale perlustravano attraverso fari alogeni i prati della Valzurio.

Prede dei bracconieri erano soprattutto cervi e caprioli

«L’entità e la reiterazione degli illeciti contestati in materia venatoria e i gravi reati in materia di detenzione e uso delle armi dimostrano come non si debba mai abbassare la guardia – afferma il Comandante della Polizia Provinciale Flavio Lucio Rossio – tuttavia la prevenzione, il presidio del territorio, la collaborazione con il mondo venatorio e gli altri portatori di interessi rimangono la priorità del nostro servizio: la fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato e la Polizia Provinciale sarà sempre in prima linea per tutelare ogni specie selvatica nell’interesse dell’intera comunità».

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