Via Mercatorum come il Cammino di Santiago
Carta con 11 timbri per chi la percorre tutta

Ideato dall’omonima associazione sulla falsariga del celebre Cammino di Santiago. Le timbrature in 80 punti lungo il tracciato che si snoda in 18 paesi. E alla fine, il «Testimonium».

La Via Mercatorum sui passi del Cammino di Santiago. L’associazione che prende il nome proprio dall’antica via percorsa dai mercanti durante il Medioevo, con un video pubblicato sui propri canali social ha presentato la Carta del Mercante, progetto in cantiere da più di un anno e che finalmente ha preso vita. «Si tratta – spiega Silvia Bonomi, presidente dell’associazione – di un progetto culturale di valorizzazione del territorio attraversato dalla storica Via Mercatorum che parte da Nembro, Alzano Lombardo e Albino, nella bassa Valle Seriana, sale a Selvino per portarsi in Valle Brembana attraverso la Val Serina e risalire fino al Passo del Verrobbio e Passo San Marco. Obiettivo è incentivare il turismo lento e valorizzare le piccole realtà turistiche e commerciali delle valli. Prendendo spunto dal Cammino di Santiago abbiamo creato questa Carta costituita da una credenziale in cui collezionare i timbri, tutti diversi, delle strutture ricettive che hanno aderito al progetto e che si trovano tutte lungo l’antica Via Mercatorum».

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Pubblicato da La Via Mercatorum su Domenica 7 marzo 2021

I turisti, per completare la Carta, saranno chiamati ad affrontare un viaggio alla scoperta dell’antico tracciato, attraverso 18 Comuni e più di 80 chilometri per tremila metri di dislivello complessivi, tra natura, arte, cultura e storia. «La Via Mercatorum è percorribile a piedi, in bicicletta, a cavallo o a dorso di mulo, per rivivere in chiave moderna l’esperienza del mercante medievale scoprendo nel contempo le bellezze naturalistiche, storiche, artistiche e culturali che caratterizzano il territorio. È necessario apporre almeno un timbro per ognuno degli 11 settori (che sono gli 11 tratti di sentieri, le tappe, in cui è stata divisa la strada per questo progetto) in cui è suddivisa la carta, fatta eccezione per i settori in cui la via storica si divide tra Selvino e Serina e nel tratto Dossena Cornello dei Tasso in cui esistono due varianti di percorso. La corretta compilazione delle timbrature - almeno 11 timbri quindi -, dà diritto a ritirare poi il Testimonium: un attestato in carta pergamena che certifica il compimento del viaggio da conservare come ricordo di questa esperienza».

La partenza? Quando si vuole. E nessun limite di tempo. «La credenziale – continua – è già ritirabile gratuitamente presso pro loco, infopoint, biblioteche, musei, associazioni e bar che hanno aderito e che si trovano sparse lungo i 18 centri abitati della via storica. Ovviamente bisognerà attendere che le norme anti-covid permettano queste attività e il turismo, ma noi abbiamo già tutto pronto. Insieme alla Carta verrà consegnato un opuscolo con tutte le strutture ricettive in cui è possibile ottenere un timbro, che sono più di 80, tantissime. È importante sapere che non ci sono limiti di tempo per il viaggio: lo si può fare in più giorni e in diversi periodi dell’anno, secondo le proprie disponibilità di tempo».

Una Carta del Mercante che permetterà quindi ai turisti ed escursionisti di vivere un’esperienza che ricorda quella del Cammino di Santiago e che si pone come obiettivo, oltre che far riscoprire l’antica via, quello di trasformare un turismo prevalentemente di giornata, in un turismo che trattenga le persone sul territorio per più giorni. «Vogliamo ringraziare per il progetto – conclude Bonomi – i 18 Comuni, la Comunità montana Valle Brembana per il contributo di 1.500 euro (che ha coperto in parte i 3.250 euro spesi per timbri, stampe e video), Alma Artis accademia d’arte di Pisa per il progetto grafico, Grafica Monti per la stampata, il nostro videomaker Alessandro Grazioso, Giulia Gherardi, Luca Gherardi e Damiano Valoti per il contributo alla realizzazione dei filmati, tutti i soci dell’associazione e in particolare Marilena Prandi e Gualtiero Bonfanti per il contributo professionale».

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