Colombi (Uilpa). È urgente una riforma del sistema carcerario italiano

In merito ai fatti avvenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere il 6 aprile 2020 diciamo subito una cosa: sono inaccettabili e chi ha sbagliato deve assumersi le proprie responsabilità.

Deve farlo perché non solo ha commesso un abuso ma ha anche minato dinanzi agli occhi dell’opinione pubblica il lavoro svolto ogni giorno con professionalità, onestà e abnegazione dalla stragrande maggioranza degli agenti di polizia penitenzia.

Un lavoro condotto secondo le regole e nel rispetto della legge. Si tratta di un’attività quotidiana, oscura, che non fa notizia, spesso svolta in condizioni difficilissime e in ambienti fatiscenti. Vorrei ricordare che in piena pandemia nel carcere di Santa Maria Capua Vetere mancava l’acqua potabile.

Può essere considerato un dettaglio, ma estremamente significativo delle condizioni di lavoro in cui vivono i detenuti e operano gli agenti di polizia penitenziaria. Le carceri sono da troppo tempo vere e proprie discariche sociali di cui governi e politici si ricordano solo quando c’è qualche emergenza.

Ferma restando la responsabilità soggettiva, le falle del sistema carcerario italiano non sono certo imputabili al corpo di polizia penitenziaria. È evidente che si pongono con urgenza i temi di una riforma del sistema carcerario italiano e di un investimento nei confronti del personale di polizia penitenziaria. Per parte sua la Uilpa si adopererà in ogni sede affinché tali temi siamo affrontati e discussi una volta per tutte.

Sandro Colombi, Segretario generale UILPA

Roma, 1° luglio 2021

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