CRV - A palazzo Ferro Fini i vertici dell’Anmil del Veneto

(Arv) Venezia 19 ott. 2021 - “Val Visdende, nel Bellunese, Breganze, nel Vicentino, San Giorgio in Bosco nel Padovano: il bollettino di incidenti mortali e gravi di ieri qui in Veneto è agghiacciante. I dati nazionali, poi, li conosciamo fin troppo bene: da gennaio ad agosto 2021 hanno perso la vita almeno 772 lavoratori lavoratrici dipendenti, oppure appartenenti a particolari categorie: una media di 3,2 tragedie quotidiane” Con queste parole il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, ha salutato la delegazione dell’Anmil (Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi) del Veneto,  guidata dal Cav. Franco Gerardin,  presidente regionale veneto dell’ente, affiancato da Ferdinando Dello Russo, Aldo Tollot, Pietro Gallina, che hanno incontrato a palazzo Ferro Fini i presidenti dei gruppi consiliari. L’incontro era stato chiesto dall’Anmil veneta per illustrare alle forze politiche del Consiglio regionale l’attività dell’ente e lo scenario in cui opera. “Le cifre degli incidenti, degli invalidi e purtroppo dei morti sul lavoro – ha detto il presidente Ciambetti - sono più che eloquenti quanto preoccupanti. Il vostro impegno come ente morale con personalità giuridica cui è affidata la tutela e la rappresentanza delle vittime di infortuni sul lavoro, delle vedove e degli orfani dei caduti , non è mai venuto meno, anzi si è moltiplico soprattutto nelle sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di tutti gli attori sociali, economici e politici in una materia drammatica.  Non posso che condividere pienamente il pensiero del Presidente della Repubblica che in occasione  della giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro ha definito la straziante sequenza di incidenti mortali ‘una ferita sociale che non trova soluzione, ma purtroppo è sempre in aumento e diventa lacerante’  Il Veneto vanta un numero inquietante di morti e feriti sul lavoro e ciò impone a tutti, istituzioni ma anche associazioni di categoria, imprenditori come mondo della politica una severa riflessione, perché chi esce di casa per guadagnarsi di che vivere onestamente non deve correre il rischio di non poter più ritornare o di rientrare, magari dopo una lunga e dolorosa malattia, fortemente menomato”

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