CRV - Mozioni approvate: sostegno al comparto sportivo veneto; no aumento giornate fermo pesca Ue

CRV – Mozioni approvate. Sostegno comparto sportivo veneto. Contenimento nutrie. Salvaguardia lago Fimon. No all’aumento delle giornate di fermo pesca voluto da Ue

(Arv) Venezia 5 ott. 2021 -     Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato all’unanimità, dopo la riformulazione del dispositivo finale proposta dall’Assessore regionale competente in materia, la Mozione n. 74 “Sostegno del comparto sportivo veneto”. Il provvedimento impegna la Giunta regionale a promuovere campagne di comunicazione e promozione per il rilancio del comparto e a stimolare, almeno nel primo anno, l’accesso alle strutture da parte dell’utenza, con particolare riguardo ad anziani, persone fragili e famiglie.

Via libera alla Mozione n. 82 “Nutrie: una vera piaga che mette a rischio l’assetto idrogeologico, la sicurezza stradale, colture e abitazioni. Serve un ulteriore sforzo per il loro contenimento”, che impegna la Giunta regionale: a implementare il piano di eradicazione delle nutrie, anche attraverso l’uso di moderne tecnologie per la mappatura dei siti in cui questi animali si insediano; a prevedere ulteriori contributi da erogare a coloro che provvedono all’eradicazione delle nutrie e allo smaltimento delle carcasse, evitando in tal modo ulteriori spese per le amministrazioni pubbliche; a rendere più snella e più efficace la procedura di autorizzazione per l’attuazione dei piani di contenimento della specie da parte degli operatori abilitati.

Votata la Mozione n. 102 “Garantire un futuro al lago di Fimon” che impegna la Giunta regionale: a promuovere un Accordo di programma per superare l’annosa situazione degli affidamenti brevi in modo tale da garantire un futuro al lago, individuando l’ente competente alla gestione; a prevedere una linea di finanziamento certa per la manutenzione ordinaria e straordinaria.

Approvata la Mozione n. 121 “Aumento delle giornate di fermo della pesca a strascico: no a queste direttive dettate dall’Unione europea”, che impegna la Giunta regionale a intervenire presso il Governo nazionale affinché si faccia portavoce contro queste direttive Ue, perché non è aumentando i giorni di fermo che si risolve il problema, ma serve un nuovo sistema che tenga realmente conto delle esigenze di riproduzione delle specie e delle esigenze economiche delle marinerie.

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