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Rimini, Skille “media supporter”
del Web Marketing Festival

Skille, il progetto de L’Eco di Bergamo dedicato alle storie e alle visioni della nuova economia, è “media supporter” del Web Marketing Festival, un importante evento italiano che guarda al futuro e all’internazionalità, in programma a Rimini dal 20 al 22 giugno. Sono attese migliaia di persone.

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Carlos Bautista al Web Marketing Festival

Il Web Marketing Festival si tiene a Rimini dal 20 al 22 giugno. Skille, il progetto de L’Eco di Bergamo dedicato alle storie e alle visioni della nuova economia, è “media supporter” di questo importante evento italiano, che guarda al futuro e all’internazionalità, dove sono attese migliaia di persone.

Ne abbiamo parlato con Cosmano Lombardo, uno degli ideatori e creatori dell’evento, per capire bene di che cosa si tratti e che cosa possa trovarci, di utile, un’azienda.

Il Web Marketing Festival

Che cos’è il Web Marketing Festival?

«Il web marketing festival è un evento che va oltre il suo stesso nome: è un festival dedicato all’innovazione digitale e all’innovazione sociale. Ospita oltre 70 eventi tra formazione, business networking, arte, cultura. Però per noi, prima ancora di essere un evento, è un acceleratore di educazione e cultura sull’innovazione digitale e sociale. Durante l’anno portiamo avanti attività all’interno delle scuole, incontriamo aziende, startup, per trovare attività sul lungo periodo».

«Il festival si concretizza poi in questi tre giorni: 600 startup candidate, 500 tra sponsor e fornitori, 500 tra speaker e ospiti da tutto il mondo».

Un’azienda innovatrice

Ci sono parecchi equivoci, ancora oggi, rispetto al digitale. Che cosa deve fare un’azienda se vuole essere innovatrice?

«È vero, ci sono tanti equivoci, a partire dall’idea che esistano ricette preconfezionate valide per tutti. Un’azienda, oggi, se si pone la domanda di quel che deve fare con il digitale, dovrebbe prima di tutto andare alla ricerca di un professionista, di un’agenzia, per poi crescere personale interno. Purtroppo la situazione che si è creata è quella di un mercato in cui molti hanno iniziato a professarsi consulenti o esperti sfruttando il digitale, la comunicazione online, puntando molto alla forma e poco alla sostanza».

«Le aziende dovrebbero andare a controllare il portfolio di queste agenzie, dei professionisti a cui si affidano. Non dovrebbero basarsi solo su quello che il professionista, l’agenzia dicono di loro stessi: bisogna verificare i lavori che hanno già fatto. Questo è il primo passo per essere sicuri di partire col piede giusto».

Perché andare al Web Marketing Festival

Il digitale non è tutto veloce e facile

Un’altra delle illusioni che riguarda il digitale è che sia tutto veloce e facile. Quanto tempo ci è voluto per arrivare a creare un evento che lo scorso anno ha fatto registrare più di 18mila presenze?

«Il format così com’è ha una storia di 4 anni. Ma è dal 2007 che lavoriamo sul territorio italiano. È un processo che è partito dal basso, da un piccolo numero di persone, e siamo molto contenti del fatto che continui ad avere come pratica la co-costruzione, insieme ai formatori, agli speaker, a tutti coloro che percepiscono il Festival come uno strumento al loro servizio».

La prima volta

Quanti eravate la prima volta?

«La prima volta del Festival con questo format, a Roma, siamo stati 650. La prima volta in cui ci siamo visti dal vivo per iniziare a fare qualcosa eravamo due organizzatori e tredici persone».

Una community molto vasta

Oggi va di nuovo di moda parlare di community e c’è chi ti fa credere, anche lì, come nel digitale, che esistano ricette e pozioni magiche. In effetti, nel tempo, in dodici anni avete costruito un evento che aggrega una community molto vasta.

«È successo col tempo, sì, ma in realtà, anche qui, non ci sono ricette preconfezionate. Quello su cui bisogna puntare secondo noi è fare attenzione alla qualità dei prodotti che si propongono e fare attenzione allo sviluppare attività con il presupposto che abbiano un effetto positivo sulla società. Sulla comunità, appunto».

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