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Bergamo, un’impresa su tre investe in tecnologie green

Articolo. Cresce ancora il numero di aziende che hanno adottato tecnologie verdi e modificato processi , produzione e prodotti in chiave eco sostenibili. Oggi in provincia di Bergamo sono oltre 8.000 con una incidenza sul totale delle imprese del 30.7%

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Crecono le «tute verdi» nelle industrie di Bergamo

Una impresa su tre nella provincia di Bergamo è un’azienda green. Bergamo è fra le prime realtà territoriali in cui è sono più cresciute le imprese che investono nelle tecnologie verdi e che hanno avviato processi produttivi sostenibili. Ma in aumento anche le attività imprenditoriali che promuovono la raccolta, il riuso e l’utilizzo di materiali riciclati. Un quadro di sviluppo imprenditoriale che ha favorito una parallela crescita soprattutto di competenze e profili tecnici in chiave ambientale, i cosiddetti green jobs, nuovi profili professionali con un’attenzione particolare ai passaggi della green economy. In tutta la provincia di Bergamo le imprese ecoinvestitrici sono 8.095, solo due anni fa erano poco meno di 6mila aziende. È cresciuta anche l’incidenza delle imprese green sul totale delle imprese bergamasche della provincia, oggi arrivato al 30,7%.

Un risultato che sottolinea un trend che ormai consolida l’approccio verso nuovi investimenti nel settore, con una particolare priorità alla responsabilità sociale d’impresa sul fronte ambientale. L’attenzione di Skille verso queste imprese è sempre molto alta. Ne ha raccontato in diverse occasioni, tanto da aver premiato con un riconoscimento, lo scorso dicembre, una serie di eccellenze che hanno messo in pratica best practice per avviare una transizione verso un modello di economia circolare, di sostenibilità ambientale ed economica.

Ma molte di queste spiccano anche per aver indotto una crescita sostenibile anche del proprio intero sistema produttivo, della propria filiere attraverso iniziative innovative che hanno potuto impattare sulle fasi più importanti dell’intero ciclo di vita della produzione e della commercializzazione di prodotti e servizi, e per ulteriori e nuovi vantaggi competitivi.

La classifica in Lombardia

Bergamo quindi fra le migliori aziende ecoinvestitirici (lo dicono i dati Unioncamere del nuovo rapporto Green Italy) in una Lombardia in cui queste aziende sono, in totale, quasi 78mila, il 1(% del totale nazionale).

Solo a Milano, in vetta alla classifica anche nazionale, sono quasi 31mila le imprese green con oltre 74mila green jobs, primato sia per numero assoluto di imprese, sia per l’incidenza che hanno sul totale delle imprese della provincia, valore che nel capoluogo lombardo supera il 35%.

In questa classifica bene anche la provincia di Monza Brianza che registra nel 2019 9.122 green jobs e quasi 6 mila imprese ecoinvestitrici. Lodi raggiunge i 1.148 lavori con il bollino verde e 1.244 imprese green.

I dati della Lombardia - Con Milano, ottime performance si registrano in tutta la Lombardia: rispetto al numero di imprese che hanno effettuato eco-investimenti in prodotti e tecnologie green, rappresenta l’area con la concentrazione di valori più elevati, quasi 78mila imprese, il 18% del totale nazionale.

Risultati importanti in Lombardia anche per numero di tipologie occupazionali definite green, 138mila, il 21,3% del totale nazionale, e 5 province nella top 20, Brescia (10.200 imprese), Monza Brianza (5.932) e Varese (5.867). Dati positivi anche rispetto all’incidenza delle imprese green sul totale delle imprese della provincia, valore che a Brescia raggiunge il 30,6% (15esimo posto in Italia), a Monza e Brianza il 30,1 (17esimo posto) e a Varese 29,9%.

I settori

Il comparto dove si registra una maggiore propensione agli eco-investimenti è quello industriale (34,4%), ma anche nel comparto manifatturiero si evidenzia un’apprezzabile propensione agli investimenti in tecnologie green con una quota di imprese arrivata al 35,8%. Molto bene anche le costruzioni con il 32% ben superiore al 20,8% evidenziato l’anno precedente, così come si è incrementata la quota relativa al terziario, pari quasi al 30%.

In Italia

In Italia sono ormai più di 3 milioni i green jobs, il 13,4% degli occupati, con 432 mila imprese che, negli ultimi 5 anni, hanno investito sulla green economy. Per la maggior parte si tratta di lavori qualificanti, ad alto potenziale occupazionale e di carriera, con ricadute in termini di innovazione e orientamento alla sostenibilità, selezionate grazie alla banca dati Excelsior di Unioncamere e al rapporto Greenitaly della Fondazione Symbola. Rispetto al numero di imprese green-oriented, dopo la Lombardia, prima in Italia per numero di imprese che effettuano eco-investimenti, segue il Veneto, con quasi 43 mila unità, che concentra il 9,9% delle investitrici green del Paese e, sempre con un valore che supera quota 40 mila, il Lazio (9,3% del dato Italia). A livello provinciale, in termini assoluti, dopo Milano viene Roma, con oltre 30 mila imprese che investono in tecnologie green. A seguire Napoli, Torino, Bari.

Nel manifatturiero valori molto elevati si registrano per gomma e plastica, in cui le eco-investitrici sono diventate quasi due su tre (65,4%), e nel petrolchimico (54,2%). Bene anche la metallurgia (40,1%) e il cartario e la stampa (35,0%). Nel terziario, i servizi di trasporto e logistica raggiungono una percentuale di imprese ecoinvestitrici pari a 38,2%, e i servizi di alloggio e ristorazione pari al 34,3%.

Il bando

Intanto, Regione Lombardia annuncia l’apertura della terza fase del «Bando innovazione delle filiere di economia circolare in Lombardia» promosso da Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, Unioncamere Lombardia e Regione Lombardia. Sarà possibile presentare la propria candidatura dalle ore 10 del 27 gennaio 2020. Consulta il bando nella sezione dedicata.

Sono messi a disposizione delle piccole e medie imprese lombarde fino a 80 mila euro a fondo perduto per la realizzazione di progetti che promuovano il riuso e l’utilizzo di materiali riciclati, di prodotti e sottoprodotti o residui derivanti dai cicli produttivi in alternativa alle materie prime vergini e la riduzione della produzione dei rifiuti, e per progetti di eco-design che tengano conto dell’intero ciclo di vita del prodotto secondo la metodologia Life Cycle Thinking.

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