Rogno, spento il rogo alla Valcart - Foto
Al via le indagini, 4 capannoni su 6 inagibili

Un rogo impressionante nella notte a Rogno alla Valcart, con i vigili del fuoco che hanno lavorato tutta la giornata di Pasqua. Tutta il fondovalle è stato invaso dal fumo dell’incendio e in tutto l’Alto Sebino si è avvertito l’odore di plastica bruciata.

Nella notte uno spaventoso incendio è scoppiato alla Valcart di Rogno, la più importante azienda di rifiuti dell’Alto Sebino e della Valle Camonica. Le fiamme sono partite alle 4 del mattino, tra sabato 20 e domenica 21 aprile, giorno di Pasqua: a dare l’allarme un passante che ha visto le alte fiamme. I vigili del fuoco hanno operato tutta la giornata per mettere in sicurezza e spegnere le fiamme che sono state domate nella tarda mattinata. Il lavoro è poi proseguito per tutto il giorno di domenica.

Non si esclude il dolo. La situazione era impressionante, come è possibile vedere dalle immagini: dopo le alte fiamme della notte, il fondovalle è stato invaso dal fumo dell’incendio. A Rogno, Lovere, Costa Volpino e in tutto l’Alto Sebino si è avvertito odore di plastica bruciata per tutto il giorno.

Sul posto undici squadre dei vigili del fuoco di Bergamo e provincia che hanno operato fino a domenica sera: le fiamme sono state circoscritte nella mattinata ma la zona è da bonificare e mettere in sicurezza. Si tratta di 3 mila metri quadrati andati in fiamme, con 4 capannoni su sei, di stoccaggio e lavorazione dei rifiuti, inagibili e intaccati dalle fiamme. la metà della superficie dell’azienda è stata colpita dal rogo.

I carabinieri di Clusone stanno indagando sull’incendio, al momento non è stato aperto un fascicolo in Procura: i proprietari dell’azienda, impegnati sul luogo del rogo, saranno sentiti lunedì.

Nello specifico sono intervenute 11 squadre di vigili del fuoco, per un totale di 30 pompieri, cosi suddivisi: due mezzi da Darfo, due da Lovere, uno da Clusone; due dalla centrale di Bergamo; un’autoscala e un carro schiuma da Bergamo e un mezzo da Madone, oltre a un autobotte da Romano di Lombardia e un’autobotte da Treviglio. All’arrivo dei vigili del fuoco, l’incendio era purtroppo ormai già generalizzato e i pompieri, oltre a spegnerlo, hanno quindi cercato di evitare che intaccasse la parte dell’azienda non interessata dal rogo.

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