Meningococco, torna a casa
lo studente di Castelli Calepio

Ricoverato dieci giorni fa, è l’unico contagiato dal tipo B. Stabile il marito di Marzia Colosio. Iniziate le vaccinazioni nelle aziende.

È tornato a casa, a Castelli Calepio, lo studente di 16 anni che lo scorso 4 gennaio era stato ricoverato all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo: nel suo caso si era trattato di meningococco di tipo B. L’unico caso di questa tipologia, visto che gli altri cinque casi registrati nel basso Sebino sono stati tutti ricondotti al meningocco C. Dopo aver accusato febbre alta e difficoltà respiratorie, il giovane era stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva, tenuto sotto strettissima osservazione, fino a quando – già settimana scorsa – i sanitari hanno potuto trasferirlo in reparto, visto il netto miglioramento delle sue condizioni di salute.

Resta invece ricoverato in condizioni stabili e non gravi Romano Ghirardelli: l’uomo, 54 anni, di Predore, è il marito di Marzia Colosio, la mamma di 48 anni scomparsa il 3 gennaio proprio a causa di sepsi da meningocco C. Sia Ghirardelli che gli altri familiari di Marzia avevano ricevuto la profilassi nelle ore immediatamente successive il ricovero dell’impiegata della Gapi di Castelli Calepio agli Spedali Civili di Brescia: profilassi che, se da un lato ha impedito al batterio trasmesso a Ghirardelli di svilupparsi in maniera estremamente aggressiva, dall’altro non ha potuto difendere in toto il muratore di Predore a causa del suo fragile stato di salute. L’uomo si era infatti appena rimesso in forze dopo una seria malattia.

Quanto alla campagna di prevenzione avviata lo scorso 27 dicembre, il fronte «ter» è ormai aperto: dopo le vaccinazioni di massa negli ambulatori e nelle scuole, è attiva anche la terza linea. Quella che porta i medici del lavoro all’interno delle aziende del basso Sebino e della Val Calepio per somministrare l’antidoto contro il meningococco. Lunedì sera (dati Ats Bergamo) risultavano vaccinati già 732 dipendenti di 12 aziende bergamasche. E proprio a proposito di aziende orobiche, alla campagna vaccinale ha aderito da lunedì anche l’associazione Produttori guarnizioni del Sebino che stima di dover somministrare l’antidoto a circa 1.000 lavoratori impiegati in una trentina di ditte. Ieri anche i cantieri Riva di Sarnico hanno iniziato la campagna, con una novantina di dipendenti già vaccinati. Le ditte bresciane coinvolte nell’operazione partiranno, invece, nei prossimi giorni.

Quanto al secondo fronte, quello delle scuole, ad oggi sono già 729 gli studenti a cui Ats ha somministrato il vaccino: si tratta di alunni frequentanti il Serafino Riva di Sarnico e l’istituto Lorenzo Lotto di Trescore. Proprio oggi (mercoledì 15 gennaio) i medici si sposteranno al liceo Federici dove rimarranno anche domani, mentre venerdì varcheranno le porte del Centro di Formazione professionale: tutte scuole di Trescore.

Nel Bresciano già vaccinati 580 studenti del cfp Zanardelli (Clusane) e dell’Antonietti (Iseo). Sta invece arrivando ai titoli di coda il fronte numero uno, quello aperto il 27 dicembre: ovvero, gli ambulatori disseminati nei vari centri del basso Sebino e della Val Calepio. E basta recarsi in una delle sedi vaccinali per notare file molto più contenute, per non dire di tempi di attesa ormai diventati irrisori. In alcuni casi, ci sono perfino posti a disposizione, cosa impensabile fino a settimana scorsa. Secondo i dati forniti da Ats Bergamo, che – stando al programma comunicato – dovrebbe chiudere gli ambulatori straordinari nella giornata di venerdì 17, complessivamente dal 27 gennaio sono state vaccinate 14.506 persone, di cui 4.313 attraverso i medici di base. Nel Bresciano, invece, il dato è fermo a quota 9.842.

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