«Mussolini non più cittadino onorario»
La mozione del Comune di Lovere

Il Consiglio comunale ha approvato una mozione per la revoca. «Segnale importante».

Nella giornata in cui si ricordano i Tredici martiri nel 75° anniversario della loro fucilazione, Lovere conferma il proprio spirito antifascista. Domenica mattina il Consiglio comunale, convocato per le 9,30 in municipio dal sindaco Giovanni Guizzetti, ha discusso e approvato una mozione per la revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Un anno fa, il Comune di Bergamo guidato dal sindaco Giorgio Gori aveva risposto no ad un’analoga richiesta avanzata dall’Isrec, l’Istituto per la storia della resistenza e dell’età contemporanea, sostenuta da 1.500 firme.

A Lovere invece il duce che ha portato l’Italia in guerra a fianco della Germania di Hitler non sarà più cittadino onorario, riconoscenza che gli venne assegnata nel 1924. La mozione ora darà il via all’iter amministrativo per revocargliela.

«Una iniziativa che stavamo valutando da tempo – spiega il sindaco Guizzetti – da quando cioè era riemersa la documentazione relativa a quel procedimento di quasi novanta anni fa. Mi sembrava importante dare un segnale inequivocabile che fosse non certo rivolto al passato, visto che la storia non può essere riscritta, ma una precisa indicazione per il presente e il futuro di Lovere».

Angelo Bendotti, presidente dell’Isrec, plaude all’iniziativa: «Non sappiamo se altri Comuni bergamaschi hanno fra i propri cittadini onorari Mussolini, ma spero che prendendo spunto da Lovere, il Comune di Bergamo possa tornare sui propri passi e ridiscutere una scelta che non ci ha mai convinti». Mauro Magistrati, presidente dell’Anpi provinciale, questa mattina interverrà a Lovere nel corso della commemorazione dei Tredici martiri: «Il gesto del Consiglio comunale di Lovere è il più bell’omaggio che si potesse fare a quei giovani partigiani uccisi nel 1943, proprio all’inizio della Resistenza».

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