Sarnico, frode fiscale da 16 milioni
Nove denunciati e beni confiscati

Maxi operazione della Guardia di Finanza di Bergamo nel Basso Sebino e nel Bresciano: sequestrati immobili, conti correnti e auto.

È nata da una notizia raccolta dai militari della Brigata della Guardia di Finanza di Sarnico (Bergamo) sul conto di uno «spallone» di 74 anni, attivo in diversi uffici postali della zona a cavallo della Val Calepio e l’Ovest bresciano, dove prelevava ingenti somme di denaro, l’inchiesta che ha portato alla denuncia di nove persone per omesse dichiarazioni fiscali, indebite compensazioni di crediti Iva, distruzione di documentazione contabile. Il danno causato all’Erario è stato quantificato in circa 16 milioni ed è di oltre 1,7 milioni l’Iva evasa. Il sistema era incentrato su un 44enne di Foresto Sparso (Bergamo), amministratore di fatto di tre società, con sede dichiarata a Milano, in realtà operanti nei settori edili e della gomma tra il basso Sebino ed il Bresciano, intestate a due prestanome.

Le indagini, coordinate dal pm di Milano Sergio Spadaro hanno richiesto diversi mesi con pedinamenti dell’anziano «spallone» e con la ricostruzione dell’attività di altre aziende, intestate a teste di legno, senza uffici e che non dichiaravano nulla al Fisco e non versavano imposte e contributi. Lo spallone provvedeva a prelevare i contanti e le società «svanivano», distruggendo le contabilità. Il gip di Milano Natalia Imarisio ha emesso un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, anche «per equivalente», del profitto del reato di conti correnti, abitazioni, tra cui una villa di 15 vani, autorimesse, terreni, veicoli e quote societarie.

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