Tragedia in officina, Rogno piange Razzitti: «Grande lavoratore e appassionato di motori»

Angelo Razzitti, 63 anni, è morto sabato 12 giugno mentre lavorava nella sua officina meccanica a Bessimo di Darfo. La salma è composta della sala del commiato a Boario Terme, dove le visite lunedì 14 giugno saranno ammesse dalle 9 alle 12 e dalle 14,30 alle 19. Da qui martedì mattina alle 10,30 partirà il corteo per il funerale, che sarà celebrato al cimitero di Volpino, la frazione di Costa Volpino dove Razzitti era nato e cresciuto.

Rogno piange Angelo Razzitti, morto sabato 12 giugno mentre lavorava nella sua officina meccanica a Bessimo di Darfo. Ancora un infortunio mortale, il sesto a uccidere un lavoratore bergamasco dall’inizio dell’anno. Razzitti è rimasto schiacciato dal pianale del camion che stava cercando di riparare. Aveva 63 anni: l’incidente non gli ha dato scampo. Secondo le ricostruzioni effettuate dai carabinieri della stazione di Darfo e della compagnia di Breno, incrociando diverse testimonianze, Razzitti, che lavorava senza dipendenti nella sua officina inserita all’interno di un capannone poco distante da via Nazionale, la ex statale 42, anche sabato aveva sistemato alcune automobili e aveva lavorato per tutta la mattinata mettendo la solita energia in un’attività che ha sempre svolto con grande passione.

Nonostante fosse passato mezzogiorno, era rimasto al lavoro con l’intenzione di dare una controllata al camion di un suo cliente; alla figlia Silvia, che gli dava una mano nell’attività, aveva detto di andare a casa dalla mamma Nadia e che, nel giro di qualche minuto, le avrebbe raggiunte per il pranzo nella loro casa alla Rondinera di Rogno. Prima, però, voleva capire quale fosse il problema che il suo cliente gli aveva segnalato al rimorchio di un camion utilizzato per trasportare legname. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti e dei tecnici della prevenzione dell’Ats della Montagna, il meccanico di Rogno aveva quindi sollevato il pianale del rimorchio e si era infilato fra questo e la ruota posteriore sinistra. All’improvviso, per cause ancora in corso di accertamento, il pianale si è abbassato di colpo, intrappolando l’uomo senza dargli scampo. Diverse le ipotesi che dovranno essere verificate dagli inquirenti e dai tecnici della prevenzione dell’Ats della Montagna: il pianale viene sollevato da un sistema ad aria compressa.

Schiacciamento o soffocamento, a stabilire le cause della morte saranno gli eventuali accertamenti, ma la sostanza non cambia: il meccanico è rimasto sotto il pianale e non è riuscito a divincolarsi. Attorno alle 13 nel piazzale dell’officina è arrivato suo cugino, Valerio Razzitti, di Costa Volpino, che doveva ritirare la propria vettura. «Ho provato a chiamarlo, ma non mi rispondeva – racconta l’uomo – e poi mi è caduto l’occhio sul camion in riparazione. Ho subito capito che non c’era nulla da fare, ho chiamato il 112 ma quando i soccorsi sono arrivati, Angelo era già morto».

Angelo Razzitti viveva a Rogno con la famiglia e la grande passione per i motori non gli era servita solo per il lavoro, ma la spendeva anche nel tempo libero: amava il motociclismo in tutte le sue forme, dall’enduro alle gare di regolarità. Era un tesserato del Moto Club Darfo e domenica scorsa aveva partecipato alla sua prima gara del 2021, dopo un lungo periodo di stop. «Era sempre disponibile a darci una mano – ricorda Ivano Rinaldi, il presidente del gruppo – e dovevamo vederci anche in questi giorni per un allenamento insieme nella pista in Attola a Darfo». «Lo aspettavamo per un caffè qui a Costa Volpino – racconta Costante Bontempi, presidente del Moto Club Sebino –: era un nostro grande amico e abbiamo provato più volte a chiamarlo, ma non rispondeva. Quanto accaduto ci ha lasciati senza parole».

A Bessimo di Darfo, nel piazzale dell’officina sono arrivati parenti e amici, tra cui Ciro De Petri, il motociclista protagonista di tante Parigi Dakar e altre gare estreme: con lui Angelo Razzitti aveva organizzato per domenica 13 una gara riservata alle mountain bike elettriche. La manifestazione è stata annullata. «Venerdì – ricorda ancora Bontempi – Angelo era andato in giro per i sentieri a segnare il tracciato: senza di lui, non ha senso proporre la gara». A ottobre dell’anno scorso, aveva vinto il campionato italiano di regolarità per moto d’epoca e per questo era stato premiato in municipio: «Lo ricordo come un grande appassionato di motori – commenta il sindaco Cristian Molinari – la notizia ha lasciato senza parole tutta la nostra comunità.

Ciro De Petri: «Era un grande lavoratore» Il mio pensiero alla figlia»
«Ho perso un grande amico». Così, con la voce rotta dall’emozione, Ciro De Petri, campione bergamasco delle due ruote, pilota alla Parigi Dakar, saluta per l’ultima volta Angelo Razzitti, il meccanico di Rogno morto ieri nel piazzale della sua officina a Bessimo di Rogno. «Ieri sera (venerdì, ndr) aveva finito di lavorare come al solito all’ora di cena, o forse anche dopo – racconta il centauro bergamasco – poi mi ha detto che sarebbe andato in giro a tracciare il percorso della gara per bici elettriche che avevamo in programma tra l’alto Sebino e il rifugio Magnolini. A mezzanotte, quando mi ha detto che era ancora per boschi e sentieri, gli ho detto “stai tranquillo, vedrai che andrà tutto bene, torna pure a casa” e invece lui era così: uno che lavorava e basta. Ora il mio pensiero va alla figlia Silvia, 22 anni, con le sue stesse passioni».

Martedì i funerali a Volpino
Una volta portati a termine gli accertamenti svolti dai carabinieri e dai tecnici dell’Ats della Montagna, dal magistrato di turno della Procura di Brescia è arrivato il nulla osta per la restituzione della salma ai familiari. La salma di Angelo Razzitti è composta della sala del commiato a Boario Terme, dove le visite lunedì 14 giugno saranno ammesse dalle 9 alle 12 e dalle 14,30 alle 19. Da qui martedì mattina alle 10,30 partirà il corteo per il funerale, che sarà celebrato al cimitero di Volpino, la frazione di Costa Volpino dove Angelo Razzitti era nato e cresciuto

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