A Villa applausi per la famiglia Cucchi
«Da Bergamo ci avete dato forza»

Lunghi applausi, più di 700 persone in piedi e un’unica voce: «Stefano! Stefano!». In alto un lungo striscione: «Per 9 anni l’abbiamo gridato, adesso il muro è crollato. Grazie famiglia Cucchi per non aver mollato».

Domenica sera al Teatro Serassi di Villa d’Almè erano in tanti ad accogliere Rita Calore e Giovanni Cucchi per la proiezione di «Sulla mia pelle», il film sugli ultimi giorni del figlio Stefano, firmato dal regista di Alessio Cremonini. Settecento persone in sala (posti esauriti già mezz’ora prima della proiezione) e almeno 200 rimaste fuori dal teatro. «Siamo andati avanti con il vostro sostegno», dice Giovanni Cucchi. Accanto a lui, in mezzo al palco del teatro, la moglie Rita. All’inizio vicini e con lo sguardo chino, emozionati durante gli applausi, poi determinati nella voce e nelle parole. «Il film è bellissimo e tutto quello che vedrete è pura realtà – spiega Rita Calore -. Neanche una frase o una parola è stata romanzata. Vedrete quello che è accaduto a Stefano e a noi che stavamo fuori. Stefano ha sbagliato, ma non doveva pagare con la vita e non in quel modo. A Stefano sono stati tolti tutti i diritti. Vogliamo verità e giustizia per Stefano e vogliamo conoscere fino in fondo come sono andate le cose».

In ricordo del ragazzo è stata fondata l’associazione Stefano Cucchi onlus che ha organizzato la proiezione insieme alla Curva Nord di Bergamo, in collaborazione con Lab 80 cinema.

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