Aveva tentato di uccidere il vicino di casa
Si barrica in casa ma non evita l’arresto

Sapeva che prima o poi i carabinieri di Villa d’Almè avrebbero bussato alla sua porta per portarlo in carcere.

La condanna per tentato omicidio, infatti, è diventata definitiva dopo che C. G., 53 anni, ha perso il ricorso in Cassazione. L’uomo, celibe, pregiudicato e artigiano con lavori saltuari, deve scontare 5 anni e 4 mesi di reclusione per aver accoltellato un vicino di casa nel luglio del 2015.

Nella giornata di mercoledì 17 aprile alle 11 i militari sono arrivati nel condominio di via Borghetto dove il 53enne vive solo, senza corrente elettrica (staccata per ripetuti mancati pagamenti) trovandolo barricato in casa. Lui si è messo a letto e ha chiuso la porta a chiave, sperando di scoraggiare i carabinieri. Cosa che, ovviamente, non è avvenuta: i militari hanno chiamato i vigili del fuoco che in pochi minuti sono riusciti a entrare nell’appartamento attraverso una finestra. Per C. G. non è rimasto altro da fare che arrendersi: gli è stata notificata l’esecuzione pena ed è stato portato nel carcere di via Gleno.

I fatti per cui è stato condannato risalgono al luglio 2015: lui e un vicino di casa, quasi coetaneo, litigavano da tempo per questioni condominiali. Durante una di queste liti, avvenuta sul pianerottolo davanti all’ascensore, C. G. aveva estratto un coltello e aveva colpito più volte in pancia il vicino, poi era tornato a casa. Il vicino era riuscito a salire in auto e si era presentato alla caserma dei carabinieri di Villa d’Almè raccontando tutto. Un’ambulanza lo aveva poi trasportato all’ospedale Papa Giovanni, dove era stato ricoverato in prognosi riservata. Per C. G., passata la flagranza, era scattata la denuncia a piede libero per tentato omicidio e poi i processi, fino alla condanna definitiva.

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