Bara morì un anno fa, caduto in un dirupo
Inchiesta chiusa: ci sono cinque indagati

A un anno di distanza dalla morte di Mamadoulamine Thiam, detto Bara, 20 enne senegalese di Almè precipitato in un burrone a Ubiale di Clanezzo la sera del 22 luglio dell’anno scorso dopo una fuga forsennata, la Procura ha messo la parola fine sull’inchiesta.

Nell’avviso di chiusura indagini notificato dal pm Fabio Pelosi, della morte del 20 enne sono chiamati a rispondere in quattro: il carpentiere di Ubiale C.B., 55 anni; i fidanzati R. M., 25 anni di Alzano, e I. B. di Sedrina; K. T., 23 anni, albanese di Villa d’Almè. Un quinto indagato è accusato di aver partecipato, due mesi dopo la morte del giovane, a un raid punitivo nei confronti del fidanzato 25enne.

Il carpentiere 55enne e il giovane fidanzato, R.M., secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbero inseguito Bara in tempi e per motivi diversi: il primo per punire inizialmente il colpo (una testata) inferto dallo stesso Bara al figlio di un amico del carpentiere con il quale l’uomo prestava servizio alla festa. Per questo il 55enne insegue Bara. A questo punto, secondo la ricostruzione della Procura, sulla strada che sale e porta al cimitero il carpentiere viene raggiunto da altre due persone, i due fidanzati, che a loro volta stanno cercando Bara per altri motivi

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