Il canto di Giorgio Grena e non solo
Tutte le emozioni dei «risvegli» dal coma

Metti una domenica al Casinò, fra grandi nomi, il sosia di Augusto Daolio e un’incredibile esecuzione di «Io Vagabondo» proposta da Giorgio Grena.

Messa così, sarebbe la cronaca di un concerto da applausi. Si è trattato invece di un convegno medico e, soprattutto, del grande spettacolo della vita. Giornata dalle emozioni intense domenica 6 novembre a San Pellegrino Terme, dove si è tenuto l’incontro dell’associazione Genesis, nata nel 1989 alla Clinica Quarenghi per mettere in dialogo pazienti, famiglie, volontari e medici.

È tornata alla ribalta la storia di Giorgio Grena, 28 anni, di Foresto Sparso, rimasto gravemente ferito nel 2010 in un incidente e risvegliatosi dopo cinque anni di stato vegetativo. Seguito da anni dallo staff della Quarenghi, il 31 marzo 2015 rispose improvvisamente alle sollecitazioni, mostrando una misurabile interazione con l’ambiente circostante.

Un anno fa il suo caso (una quindicina quelli simili in tutto il mondo) fu presentato per la prima volta e la notizia fece il giro del mondo. Ora sono stati mostrati i miglioramenti ottenuti con la riabilitazione neuromotoria e l’utilizzo della robotica. Alcuni video hanno mostrato Giorgio muovere a comando la gamba ed il braccio destri e tutti hanno potuto udire distintamente il suo saluto vocale. Poi mentre scorreva il video della ritmata esecuzione di «Io Vagabondo», eccolo in sala con sguardo gioioso, pronto a canticchiare a memoria il motivetto. L’applauso è stato corale ed ha abbracciato il neurologo Gianpietro Salvi, regista della giornata e del percorso di cura.

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