Ornica, l’alpeggio sta scomparendo
Ma sul web fa milioni di visualizzazioni

Le Brune alpine di Ferdy Quarteroni sono rimaste le uniche in Val d’Inferno. Il pascolo rischia di scomparire, il bosco avanza, più nessuno produce fieno. Ma i video del diario d’alpe fanno due milioni di visitatori sui social

Poco alla volta sono rimaste solo loro, ultimo baluardo a bosco e sterpaglie che avanzano sempre più, divorandosi quel poco di pascolo rimasto: le venti vacche di razza Bruna alpina originale dell’azienda di Ferdy Quarteroni vanno in alpe da giugno ad agosto, in Val d’Inferno, a Ornica, 1.600 metri di quota. Un tempo, qui, ogni famiglia del paese aveva i suoi animali e li faceva pascolare, tutti sfalciavano e producevano fieno per l’inverno. Ripulivano il bosco, i sentieri, raccoglievano fogliame.
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Oggi più nulla. Se non fosse per quelle venti vacche, qualche cavallo, alcuni asini e maiali, la montagna sopra Ornica sarebbe completamente abbandonata. Ma i segni si vedono: «Ogni estate le sterpaglie, soprattutto ginestre, ci rubano un pezzo di pascolo – dice Ferdy Quarteroni di Ornica – e diventa sempre più difficile fermarne l’avanzata. Il pascolo andrebbe tenuto, salvaguardato, pulito. Ma chi ci aiuta? Chi sostiene gli allevatori che ancora sacrificano il loro tempo andando in alpeggio?».

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