«Sotto le macerie della casa
sepolti i ricordi di una vita»

A San Giovanni Bianco è stato demolito in 4 ore l’edificio danneggiato dall’esplosione causata dalla fuga di gas. Il dramma delle famiglie sfollate. Sempre grave l’anziana di 97 anni ferita.

Sotto le macerie ci sono i ricordi di una vita, ci sono valori economici ma anche affettivi. Andati persi per sempre, in meno di 24 ore. La storica palazzina di via Ceresa, già albergo Luiselli, non c’è più. Rimangono in piedi, per ora, il muro a valle adiacente un’altra abitazione e poi la parte sporgente, rispetto al corpo principale dell’edificio, dell’appartamento a terra, abitato da Ausilia Paninforni.

Il resto è ridotto a macerie, quelle che si sono accumulate in quattro ore di lavoro notturno, della ditta Monaci di Scanzorosciate, incaricata con la massima urgenza giovedì pomeriggio dal Comune. Il pericolo di crollo della parete nord era altissimo.

Solo sei ore prima che iniziasse l’abbattimento, gli inquilini, uno alla volta, accompagnati dal sindaco Marco Milesi e dai vigili del fuoco, sono potuti rientrare per pochi minuti nelle loro abitazioni e recuperare i principali effetti personali. Tutto il resto è rimasto in casa dopo la tremenda esplosione di giovedì mattina, verso le 10,45, causata dalla fuoriscita di gas, quasi certamente dal terzo piano, quello abitato da Agata Boffelli, la novantasettenne ancora ricoverata in gravissime condizioni a seguito delle ustioni e dei politraumi.

Completamente sotto le macerie ci sono gli appartamenti e quanto contenevano, dell’anziana ferita, quindi l’alloggio di Emilio Milesi e la consorte Tina Grataroli, e di Elisa Covelli, anziana residente al primo piano della palazzina, nota in passato per la sua attività di sarta. «Ha perso tutto – ricorda un nipote di Elisa –. Abitava lì da vent’anni dopo essersi trasferita da Cornalita. Purtroppo sono andati distrutti anche i preziosi mobili di mio nonno Pietro, un mosaicista. Anche loro avevano un grande valore affettivo».

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